CHIVASSO

Terrasana, il Comune rivuole 24 mila euro dai vertici dell’associazione

Porta la firma di Fabio Mascara, dirigente del Servizio Ambiente, la determina con cui gli uffici di Palazzo Santa Chiara propongono alla Giunta guidata dal sindaco Claudio Castello l’avvio della procedura.

Terrasana, il Comune rivuole 24 mila euro dai vertici dell’associazione
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Porta la firma di Fabio Mascara, dirigente del Servizio Ambiente del Comune di Chivasso, la determina con cui gli uffici di Palazzo Santa Chiara propongono alla Giunta guidata dal sindaco Claudio Castello l’avvio «Della procedura coattiva nei confronti delle persone fisiche responsabili dei mancati adempimenti degli obblighi di cui alla deliberazione di Giunta numero 69/2012 e della mancata restituzione del contributo economico concesso con deliberazione numero 39 del 12 luglio 2010 e revocato con successiva determinazione numero 1040 del 24 dicembre 2018».

Terrasana, il Comune rivuole 24 mila euro dai vertici dell’associazione

Tradotto dal burocratese, il Comune rivuole i 24 mila euro concessi ormai dieci anni fa all’associazione «Terrasana» (affinché gli ambientalisti di Pogliani, frazione su cui insiste la discarica gestita da Smc, potessero consultare i tecnici sul reale stato di salute dell’area e verificare se tutto avvenisse nel rispetto delle leggi) ed è disposto a mettere le mani nelle tasche dei vertici del gruppo ambientalista.
Ora, dei vecchi direttivi, nessuno vuole proferir parola. Chi non si ricorda, chi ripete di non avere avuto incarichi ufficiali, chi banalmente riattacca il telefono.
Ma andiamo con ordine.

I fatti

Il 12 luglio 2010 il Comune chiedeva a Smc lo stanziamento di una somma a favore dell’Ente con la quale pagare una figura tecnica che doveva svolgere il ruolo di consulente di Terrasana, contributo erogato il 7 giugno 2012.
Il 4 febbraio del 2013, come pattuito, si richiedeva a Terrasana la presentazione del rendiconto che avrebbe sostenuto già essere stato inviato il 31 gennaio 2013. Segue una serie di scambi di mail e carteggi con le sollecitazioni del caso, finché nell’ottobre del 2018 l’amministrazione ha mandato una diffida per la restituzione dei famosi 24 mila euro entro 15 giorni.
Il 2 novembre dello stesso anno Terrasana, attraverso il suo presidente, ha comunicato come nessuna spesa fosse stata sostenuta. A questo punto il Comune, visto che non aveva ricevuto la rendicontazione del contributo erogato ha deciso quindi di costituirsi in giudizio.
Tre anni fa avevamo contattato telefonicamente quello che risultava ancora essere presidente di Terrasana. Queste le sue parole: «Sono fuori da Terrasana da due anni e di conseguenza non ho idea se ci siano o meno ancora soldi in cassa. Il problema è legato alla rendicontazione delle spese che, come i cittadini possono ricordare, abbiamo affrontato per l’analisi delle acque così come per organizzare le varie manifestazioni sul territorio. I soldi sono di Smc ed è per questo che secondo noi non c’è nulla da rendicontare al comune, che invece, avendo fatto da tramite fra noi e l’azienda, la pensa in modo diverso.
Come ho detto non sono più in Terrasana ma se il comune deve avere questi soldi, qualcuno glieli darà».
Un altro storico volontario aveva aggiunto: «Gli sforzi e l'attivismo profuso da Terrasana e dagli ambientalisti "vicini" in tutti questi anni sono stati un punto fermo e di riferimento per la comunità.
Attorno all'operato di Terrasana si sono strutturati dei rapporti di scambio (anche con associazioni della Terra dei fuochi) davvero di riguardo e degne di essere menzionate oltre che le innumerevoli iniziative di informazione e confronto anche con le istituzioni senza dimenticare la battaglia contro l'insediamento di Wastend. Le denunce alla Procura della Repubblica per segnalare una serie di situazioni deplorevoli di devastazione del territorio sono state diverse e poste in essere dal sottoscritto in prima persona, essendomi impegnato come attivista senza mai ricoprire alcuna carica istituzionale in Terrasana. Detto ciò, e rispondendo solo di quanto da me fatto non invece per altri, riscontro che l'azione in essere sia meramente di carattere amministrativo e dunque in capo ai soggetti istituzionali di riferimento che ne risponderanno».
Ora, sembra essere arrivato il momento di metter mano al portafogli.

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