Terremoto al Montanaro Calcio
Luca Bassino lascia la presidenza

«Non sono più il Presidente del Montanaro calcio» questa è l’unica dichiarazione rilasciata in esclusiva al nostro giornale dall’ex Presidente dell’Usd Montanaro calcio, Luca Bassino, dopo aver rassegnato le sue dimissioni.
Terremoto al Montanaro Calcio
Nessun’altra parola da parte sua, ha scelto il silenzio per accompagnare la fine dell’incarico. Ma, il silenzio, a volte, dice più di mille parole. A commentare la situazione è il consigliere Gigi Tua che, interpellato, risponde: «Bassino non ha voluto proseguire il suo mandato in vista della scadenza e, al momento, non c’è ancora nessun successore. Sarà adesso il vicepresidente Pino Castrogiovanni a reggere momentaneamente la nostra associazione». Non si può negare che Bassino sia stato uno dei Presidenti che più ha preso a cuore la società, investendo forze e risorse per il suo buon funzionamento. La sua decisione appare, dunque, inaspettata, considerata la sua dedizione alle attività sportive del suo paese, e, soprattutto, la sua passione incondizionata per il calcio. Era luglio 2020 quando Luca Bassino ha assunto la presidenza del sodalizio gialloblu di Montanaro, dopo un passato già consolidato in tale ambito e anche all’interno dell’Atletico di Chivasso.
Tra riconoscenza e voci sulle difficoltà
«Siamo profondamente riconoscenti a Luca per l’enorme lavoro svolto all’interno del nostro gruppo- dice Tua- Ha dato tutto sé stesso per la società. Non dimenticheremo mai la sua vicinanza agli atleti montanaresi e il senso di responsabilità che ha sempre dimostrato in ogni momento durante questi cinque anni di mandato. Ha provveduto ad apportare migliorie negli impianti sportivi. Ha migliorato la pavimentazione e l’ingresso nei campi di calcio, riuscendo a ottenere il Superbonus per gli interventi agli spogliatoi. Presente dentro e fuori campo, era l’anima della società».
Un scelta la sua che resta difficile da comprendere proprio alla luce del suo grande impegno personale. In paese circolano voci sempre più insistenti di una situazione finanziaria abbastanza complicata da gestire, anche in vista di una programmazione futura.
«La nostra situazione economica è stabile- precisa Tua- Ci sono pochi soldi, d’altronde tutte le società e non solo sportive hanno poche risorse. Abbiamo soprattutto bisogno di maggiore partecipazione. Infatti, è radicalmente cambiata la cultura del calcio rispetto il passato: si è persa quella vecchia tifoseria appassionata, la gente che andava sulle tribune con gli striscioni della squadra del cuore, e la voce pronta a gridare per novanta minuti. E’ proprio questo ciò che ci manca».