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«Terza Giornata Martinettiana», targa in ricordo di Carlo Angela

L’istituto superiore dedicata l’evento a un «Giusto tra le Nazioni»

«Terza Giornata Martinettiana», targa in ricordo di Carlo Angela

Una mattinata, quella organizzata dall’Istituto di Istruzione Superiore «Martinetti» di Caluso, venerdì 23 maggio, interamente dedicata alla riflessione sul concetto di Giusto, titolo riconosciuto nel 2020 a Piero Martinetti per la sua dirittura morale dall’Associazione Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide).

«Terza Giornata Martinettiana» in ricordo di Carlo Angela

La III Giornata Martinettiana è stata dedicata a Carlo Angela, «Giusto tra le Nazioni», padre del divulgatore scientifico e giornalista Piero Angela.

«Quando parliamo dei “Giusti” – ha detto in apertura di convegno la Dirigente Scolastica del Martinetti Katia Milano – parliamo di coloro che realmente hanno dato un contributo a favore della società, la riflessione sulla figura del Giusto è più che mai attuale e cade proprio in una giornata dedicata alla legalità». Nella veste di ospiti e relatori alla Terza Giornata Martinettiana sono intervenuti Maria Cristina Fenoglio Gaddò, Presidente della Fondazione Casa e Archivio “Piero Martinetti”, Erminio Maglione, Ricercatore in Storia della Filosofia presso Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Franco Brunetta, Biografo di Carlo Angela. Nel corso del convegno è stato presentato il lavoro degli studenti, realizzato sotto la guida delle docenti Monica Ferraris e Daniela Neirotti, sulla figura dei Giusti, che va ad arricchire la sezione dedicata al progetto «Sulle orme di Martinetti», presente sul sito web dell’Istituto.

«Questo progetto – ha detto il docente Erminio Maglione – è un esempio di “memoria dinamica”, che cresce con noi alla quale siamo chiamati a partecipare».

Al termine della mattinata è stata scoperta la targa commemorativa, realizzata dagli studenti della classe 3ªL sotto la guida della Prof. Andrea Como, una mattonella in terra rossa di Castellamonte sulla quale è impressa la foto della clinica psichiatrica di San Maurizio Canavese all’interno della quale il dottor Carlo Angela aveva accolto, mettendo a rischio la propria vita, ebrei, partigiani e perseguitati fingendoli malati e riuscendo così a salvarli.