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Torino-Milano, «Non sono state ripristinate tutte le corse»

I pendolari sollevano la protesta

Torino-Milano, «Non sono state ripristinate tutte le corse»
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La Pandemia per fortuna è ormai un ricordo, ma non evidentemente per Rfi. Che continua a non ripristinare tutte le corso fra Milano e Torino ante Covid.
A denunciare per l’ennesima volta il disagio, un gruppo di pendolari ha preso carta e penna mettendo nero su bianco il disservizio.

Torino-Milano, «Non sono state ripristinate tutte le corse»

Una lettera indirizzata a mezzo mondo, a partire dal presidente della Regione Cirio, al suo assessore ai trasporti Gabusi, ai consiglieri regionali Vercellotti, Avetta e Canalis. E ancora ai sindaci di Torino, Vercelli, Santhià e Chivasso, all’Agenzia per la mobilità Metropolitana al coordinamento Mobilità Integrata sostenibile del Piemonte COMIS, ai Presidenti della Provincia di Vercelli e Novara e alle segreterie Regionali CGIL – CISL – UIL, oltreché agli organi di stampa. Una lettera accorata con la speranza che anche questo appello non finisca nel vuoto.

La lettera

«Siamo un gruppo di lavoratori che giornalmente utilizza il treno per gli spostamenti casa e lavoro verso Torino. Ci rivolgiamo a voi per segnalare il disagio che ci affligge da diverso tempo.
A seguito della pandemia Covid-19 non sono state ripristinate diverse corse che collegavano Torino a Milano, in particolare i treni della sera dopo le ore 21 e del mattino in arrivo a Torino alle 7.10.
L’assessore regionale ai trasporti Gabusi rispondendo ad un question time in regione nel gennaio scorso presentato da Monica Canalis aveva assicurato che l’attuale offerta sarebbe stata potenziata ripristinando le corse cancellate agevolando così il trasporto su rotaia.
Con rammarico dobbiamo constatare che al di là delle parole ad oggi non abbiamo nessuna sicurezza che con il nuovo orario dei treni in vigore dal prossimo dicembre siano ripristinate le corse sopra menzionate.
Viviamo in un momento di forte difficoltà economica e ambientale che affligge le famiglie piemontesi e non solo e la possibilità di alleviarle con un servizio di mobilità eco sostenibile è di primaria importanza.
Pensiamo Inoltre ai continui rincari dei carburanti, agli aumenti delle tariffe luce/gas, alla necessità di mantenere il posto di lavoro sempre più precario che rendono questa situazione insostenibile evidenziando la scarsa sensibilità dei politici a risolverla.
In questo quadro la Regione, forse unica in Italia, ha deciso sciaguratamente di non ripristinare l’offerta dei treni pre-pandemia giustificandola con l’acquisto di nuovi convogli che percorrono giornalmente la linea Torino-Milano, con forti proteste per la mancanza di posti a sedere, e la riapertura di alcune linee secondarie chiuse diversi anni fa.
Tale decisione assume ancora più clamore in previsione della apertura della nuova relazione per l'aeroporto di Caselle. Immaginiamo i viaggiatori che tornando a Torino in serata non avranno come soluzione di viaggio i treni in direzione Milano, ma dovranno aspettare il primo treno utile alle 5 del mattino.
Vi preghiamo di dare voce alle nostre difficoltà che in un Paese industrializzato come l’Italia non dovrebbero esistere. Non ci si sposta solo per andare a lavorare in ufficio, esistono categorie di lavoratori che devono raggiungere il posto di lavoro prima delle ore 8 oppure svolgendo turni rotativi terminano la propria prestazione dopo le ore 21. Purtroppo dette categorie rimangono tagliate fuori dalla possibilità di utilizzare il treno non avendo soluzioni di trasporto idonee, che in realtà prima esistevano, e non tutti possono permettersi l’acquisto di una automobile o sostenere le spese per gli spostamenti in auto».

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