IL CASO

Torrazza come in Val di Susa: "Con lo smarino arriveranno militari e filo spinato"

La denuncia dei consiglieri di opposizione Luigi Corna, Rocco Muscedra e Marinella Bracco.

Torrazza come in Val di Susa: "Con lo smarino arriveranno militari e filo spinato"
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Smarino a Torrazza Piemonte, l'opposizione: "Con il deposito arriveranno militari e filo spinato". La denuncia dei consiglieri di opposizione Luigi Corna, Rocco Muscedra e Marinella Bracco.

"Con il deposito arriveranno militari e filo spinato"

Che lo smarino sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso tra l’attuale maggioranza e i tre consiglieri di opposizione non è certo un segreto. Un tema molto delicato sul quale si sarebbe dovuto svolgere un incontro pubblico nel 2020 ma poi il Covid19 ha bloccato tutto. E dall’inizio della pandemia ad oggi poco era ancora stato detto. L’attenzione si era trasferita sulla situazione sanitaria. Ma ora, che la situazione contagi non è più gravosa e che la vita sta riprendendo, sono i consiglieri di opposizione Luigi Corna, Rocco Muscedra e Marinella Bracco a tornare sull’argomento sottolineando un aspetto che sino ad oggi era rimasto chiuso nelle carte:

«I cittadini devono sapere che Torrazza Piemonte si è trasformato in un sito di interesse strategico. Questo comporterà un vero e proprio cambiamento quando le terre della Tav giungeranno nell’ex cava individuata. Torrazza diventerà come la Valle di Susa, dunque con militari sempre presenti, filo spinato e control room. Sarà un paese militarizzato. E non sono cose invitate ma sono informazioni scritte in un documento pubblico.
A pagina 10 della valutazione di impatto ambientale delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale c’è proprio un punto legato alla vigilanza e sorveglianza.
Tutto questo piacerà ai nostri concittadini? L’arrivo dello smarino non poterà alcun beneficio. Anzi, con questo nuovo progetto che loro hanno definito migliorativo, avremo un emissioni di polveri a ridosso delle abitazioni (quando in precedenza sarebbe stato all’interno del sito perché il treno arrivava direttamente nella zona di deponia), ci saranno i rumori legati alla movimentazione del materiale nonché dei rulli, oltre ai fumi. Tutto questo interesserà anche l’area verde della zona pic nic. Tutto questo perché il sindaco non l’ha detto pubblicamente durante un incontro pubblico? I cittadini dovevano essere informati delle novità sia in termini ambientali che sul piano della sicurezza».

L'attacco

I due gruppi di minoranza attaccano:

«Ci chiediamo a questo punto: la maggioranza è informata? Avrà letto la documentazione? Se si, allora la volontà è quella di far dimenticare tutto così magari saranno rieletti alla prossime elezioni. Questo comportamento del sindaco denota, comunque, la sua paura nell’affrontare il pubblico, nel motivare le scelte. Perché ricordiamoci che lui era quel sindaco che diceva “Qui lo smarino mai”. Ma ora pensiamo che mentre diceva queste parole, in realtà stava facendo accordi con Telt».
«Che poi durante un Consiglio il vicesindaco ha detto che bisognava accettare i compromessi eppure da questi non abbiamo avuto nessun vantaggio - spiegano ancora - Hanno fatto il parcheggio dei camion di Amazon: eppure questi continuano a parcheggiare lungo la provinciale e nelle altre piazze. Di nuovi siti produttivi non ce n’è l’ombra... dunque?
E quando il capogruppo di maggioranza invece ci ha manifestato il disturbo di parlare di smarino quando abbiamo segnalato il tradimento del mandato elettorale. Insomma, la maggioranza vuole proprio che su questo tema si taccia ma noi non lo accettiamo. Anzi chiediamo al sindaco che fine ha fatto la denuncia agli ambientalisti per procurato all’allarme. Con che soldi ha pagato il legale? Ha agito in veste di sindaco?
I soldi pubblici avremmo potuto spenderli come ha fatto il sindaco di Mazzè in tema di nucleare, cioè per chiedere ad esperti e professori universitari di effettuare uno studio. Lui ha speso 30 mila euro ed è un piccolo Comuni. Noi? Nulla!».

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