Se anche solo vent’anni fa, per non andare oltre, avessimo raccontato ai nostri nonni di lupi avvistati accanto alle case, cinghiali ormai più numerosi del «Silvilago orientale» (minilepre) e istrici sorpresi a zampettare nelle campagne, molto probabilmente ci avrebbero presi per matti.
Tra lupi, cinghiali e istrici (e forse sono arrivate anche le linci)
Eppure, oggi, questi avvistamenti non sorprendono più, e c’è già chi scommette sul prossimo animale che farà la propria apparizione nel nostro territorio: gli esperti dicono che se per l’orso «E’ troppo presto», nessuno è sicuro che prima o poi nei boschi si possa incrociare una lince. Qualcuno, a Verrua Savoia, è certo di averla già vista (ok per i lupi cecoslovacchi che per anni sono stati «sostituiti» nei discorsi dei politici con i cugini selvatici, ma pensare a gatti da 18 kg è oggettivamente più complicato), ma questa è un’altra storia… E sempre per restare in tema linci, alcuni esemplari sarebbero stati avvistati anche a Verolengo.
Tornando ai lupi, ormai non passa settimana senza che le cronache registrino avvistamenti in pianura come in collina. Di pochi giorni fa l’investimento di un esemplare giovane sul ponte sulla Dora, tra Saluggia e Torrazza, una zona dove sarebbe presente un nucleo abbastanza numeroso. Altri branchi sono registrati a Chivasso, nell’area dell’ex Lancia, a San Genesio di Castagneto Po, tra Brusasco e Verrua Savoia e praticamente in ogni altro Comune della Collina, anche se si tratta di animali con un’altissima mobilità (anche 90 chilometri in una notte).
Spariti invece i caprioli
I lupi, predatori al vertice della catena alimentare, hanno causato la quasi scomparsa dei caprioli, «esplosi» dopo il periodo del Covid ma ora, a distanza di pochi anni, tornati a numeri praticamente inesistenti.
Cinghiali sempre più causa di incidenti
Diversa la situazione dei cinghiali, anch’essi presenti in gran numero tra Chivassese e Vercellese ma diventati sempre più agili a sfuggire ai cacciatori: pochissimi quelli abbattuti dalle squadre attive, molti di più quelli investiti da auto e mezzi pensati ad esempio lungo la 590 della Valle Cerrina, autentico spartiacque tra i boschi delle colline e il parco del Po.
L’apparizione degli istrici
Proprio nell’area del parco hanno fatto la loro apparizione gli istrici, grazie a un’espansione del loro areale naturale dall’Italia centrale e dalla Liguria. L’istrice non è pericoloso per l’uomo, e attacca solo se si sente minacciato, ma come i cinghiali è sempre più vittima di incidenti stradali. E considerando che un esemplare adulto pesa più di dieci chilogrammi, è facile immaginare le conseguenze per auto e moto.