«Tracce di Pfas nelle acque potabili, servono azioni concrete»
Interrogazione dei 5 Stelle per chiedere chiarezza sulla gestione del percolato

Torna a far paura la discarica di Chivasso. La città deve fare i conti con il percolato.
«Tracce di Pfas nelle acque potabili»
A lanciare l’allarme il Movimento 5 stelle, tramite il suo consigliere regionale Alberto Unia. «I dati forniti da Arpa Piemonte-dice- parlano chiaro: tracce di Pfas, ovvero sostanze perfluoroalchiliche, sono state riscontrate in numerose discariche della nostra Regione, comprese quelle nella Città Metropolitana di Torino. A Chivasso, in particolare, la presenza di Pfos – una delle sostanze più pericolose per la salute e l’ambiente – è stata rilevata anche nei campioni di acqua potabile e da potabilizzare. Nonostante i valori siano ancora al di sotto dei limiti di legge, come previsto dal decreto legislativo numero 18 del 2023, la natura persistente e bioaccumulabile di queste sostanze impone un approccio prudenziale e preventivo. Non possiamo aspettare che diventino un’emergenza conclamata per agire».
Fa notare: «Il percolatodotto, realizzato con un investimento pubblico di circa 5 milioni di euro, avrebbe dovuto garantire una gestione più sicura e tracciabile del percolato, ma ha mostrato nel tempo criticità tecniche, gestionali e autorizzative. A tutto questo si aggiunge la crescente preoccupazione dei cittadini che vivono in un’area già sottoposta a forti pressioni ambientali». Per questi motivi qha presentato l’interrogazione alla giunta Regioanle chiedendo quali azioni concrete intenda mettere in campo per affrontare in modo strutturale e sistemico le criticità evidenziate, nell’ambito delle proprie competenze.
«Servono azioni concrete»
Conclude: «Ma ancora una volta, però, le risposte sono state generiche e vaghe: la tutela della salute pubblica e dell’ambiente non può essere rimandata, né tantomeno gestita in modo emergenziale. È ora che la Regione si doti di strumenti efficaci e trasparenti per prevenire la diffusione di sostanze pericolose nelle nostre falde e nei nostri territori».