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Troppi rifiuti indifferenziati, Città Metropolitana multa i Comuni

La sanzione ha raggiunto i paesi del Consorzio. Un duro colpo per la raccolta dell’immondizia

Troppi rifiuti indifferenziati, Città Metropolitana multa i Comuni
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I Comuni facenti parte del Consorzio Canavesano Ambiente sono stati sanzionati per aver superato i 159 kg all’anno per abitante di rifiuti indifferenziati.

Troppi rifiuti indifferenziati

Brutte notizie. I Comuni facenti parte del Consorzio Canavesano Ambiente sono stati sanzionati per aver superato i 159 kg all’anno per abitante di rifiuti indifferenziati.

«Non è tanto l’entità della sanzione che conta, per Caluso sono 700 euro – dichiara il consigliere di maggioranza Ferdinando Giuliano anche membro del Consiglio di Amministrazione del C.C.A. - ma la cosa grave è il fatto che l’obiettivo non sia stato raggiunto».

Città Metropolitana multa i Comuni

Chi ha sanzionato i Comuni, 103 in totale, che fanno parte del Consorzio Canavesano Ambiente, di cui è presidente Valerio Grosso, ex sindaco di Montalenghe e oggi consigliere comunale di maggioranza?

«La sanzione arriva dalla Città Metropolitana di Torino – risponde il consigliere Giuliano – facciamo un passo indietro, nel 2020 per la stessa sanzione il Comune di Caluso ha fatto ricorso in quanto, a causa del Covid, non c’era l’obbligo di differenziare i rifiuti, quindi non è stato difficile superare il limite imposto di 159 kg per abitante. Diverso è il discorso relativo agli anni successivi sanzionati, cioè 2021, 2022 e 2023, lo sforamento della quantità annua di indifferenziata per abitante prevista è sinonimo di scorrettezza nel conferimento e scarsità di senso civico. La cosa altrettanto preoccupante è che la quantità consentita di cui stiamo parlando scenderà nei prossimi anni, ad esempio non più 159 kg tra due anni, ma 129 kg. Vorrei sottolineare un dato in proposito, e cioè che nel rapporto tra cittadini e quantità di indifferenziata conferita la legge regionale non calcola i cosiddetti “abitanti equivalenti”, cioè quelle persone che a Caluso transitano, vengono a scuola o a lavorare, usufruiscono dei bar o dei ristoranti locali. Ai dati calcolati dovrebbero essere aggiunti i dati relativi a supermercati, casa di riposo, scuole, ristoranti, quindi Caluso non vale 7mila400 abitanti all’incirca, ma molti di più di 8mila».

Il caso Caluso

A Caluso, sia nel capoluogo che nelle frazioni, da pochi mesi è attivo l’obbligo di conferire l’indifferenziata unicamente nei sacchetti arancioni trasparenti forniti dalla SCS (Società canavesana Servizi) e reperibili mensilmente presso lo sportello comunale dedicato.
Ci sono già rimandi incoraggianti dall’inizio di questa modalità di raccolta e conferimento?

«Direi di dì – dice il consigliere Giuliano – dopo due mesi è stato registrato un calo del 15-20% dei rifiuti indifferenziati».

E intanto scene a dire poco raccapriccianti che destano rabbia sono divenute quasi quotidianità in punti strategici dal paese, ad esempio via Mattirolo, via Piave e via Trento nel capoluogo, dove i cassonetti vengono utilizzati in maniera impropria, spesso danneggiati e dove il “rifiuto selvaggio” è purtroppo di casa.

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