Un cippo in ricordo delle persone vinte dai tumori
La delegata della Lilt Maria Campo lancia un appello: «Donate una pietra o un marmo»

La Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Verolengo, sotto la guida instancabile di Maria Campo, delegata storica e anima pulsante di un'associazione che da decenni si dedica con passione e dedizione alla prevenzione, sia attraverso visite mirate che tramite incontri informativi e preziose raccolte fondi, nutre oggi un desiderio profondo e commovente: la volontà di creare un luogo di memoria, un segno tangibile per tutti coloro che hanno combattuto e purtroppo perso la loro battaglia contro il cancro.
Un cippo in ricordo delle persone vinte dai tumori
La speranza di poter erigere un monumento, un luogo di ricordo e consapevolezza, un punto di riferimento per la comunità che continua a lottare contro la malattia.
«Questo desiderio non è un'idea improvvisata - spiega Maria Campo con voce colma di emozione e determinazione - ma nasce dalla necessità, dalla consapevolezza di dare un volto, un luogo fisico, a un dolore che troppe famiglie hanno affrontato in silenzio.
È nostra intenzione poter ricordare tutti coloro che ci hanno lasciato, sconfitti da questo brutto male, attraverso un cippo che diventi simbolo di speranza e di resilienza».
Ed è proprio da questa intenzione così sentita che nasce una richiesta semplice, ma intrisa di un profondo significato e di una grande speranza: «Ecco perché vorrei chiedere se ci fosse qualcuno pronto a donarci un cippo, come una pietra o un marmo, su cui poi incidere una frase che possa racchiudere l'amore, il coraggio e la memoria di queste persone.
Ci piacerebbe poterla collocare nell'aiuola davanti all'ingresso storico del cimitero cittadino, in un luogo di passaggio, visibile a tutti, dove chiunque possa fermarsi un momento a riflettere e a ricordare».
Un invito a non dimenticare
«La scelta di quel luogo non è casuale - sottolinea Campo - è un punto di congiunzione tra la vita che continua e la memoria di coloro che purtroppo non ci sono più, ritengo sia un ponte ideale tra il presente e il passato, un invito a non dimenticare l'importanza della prevenzione e del sostegno reciproco quando ci si trova in difficoltà».
È una richiesta che racchiude in sé l'essenza di un dolore condiviso, ma anche la forza inarrestabile di una comunità che vuole onorare i suoi figli, trasformando la tristezza in un messaggio di speranza e di unione.
«Ci piacerebbe poter inaugurare questo monumento durante la Festa Patronale di Madonnina di settembre - conclude la delegata Campo con un filo di speranza nella voce - sarebbe un momento di grande significato per tutto il paese, un modo per legare la fede alla memoria.
Ma se non sarà possibile, allora in occasione del mese del “Nastro Rosa”, cioè nel mese di ottobre, un periodo già dedicato alla sensibilizzazione, alla prevenzione e alla lotta contro il cancro».
Un desiderio ardente, quello di Maria Campo e della Lilt, che aspira a trasformare il dolore in memoria, il ricordo in un monito per le generazioni future, affinché nessuno si senta solo di fronte a questa malattia e ogni vita, anche quella spezzata troppo presto, possa continuare a vivere, vivida e presente, nel cuore della comunità.