Una norma potrebbe danneggiare il canale
In atto una sperimentazione di 3 anni per ovviare alla richiesta di aumentare il deflusso di acqua a favore di flora e fauna, è un provvedimento europeo
Una legge europea rischia di penalizzare corsi d’acqua come il torrente Orco e il Canale Demaniale di Caluso.
Una norma potrebbe danneggiare il canale
«Si tratta di una legge preesistente – dichiara Lodovico Actis Perinetto presidente del Consorzio del Canale Demaniale di Caluso – ma che entrerà in vigore dal 2025. In pratica andrà a sostituire l’attuale DMV (Deflusso Minimo Vitale) con il DM (Deflusso Ecologica) con l’obiettivo di salvaguardare la fauna e la flora interessata dai corsi d’acqua, tutti tra l’altro, garantendo un rilascio maggiore di acqua dai medesimi rispetto a oggi - dichiara Actis Perinetto - a partire dal 2025 tutti coloro che hanno uno sbarramento su un corso d’acqua, sia per l’irrigazione sia per la produzione di energia elettrica dovranno adeguarsi a rispettare il Deflusso Ecologico (D.E.). Questa norma stabilita dalla UE e di cui si discute da anni, nel nostro paese non era ancora stata affrontata in modo consapevole, ma ora arrivato il momento di fare i conti con la realtà. Tutti dovranno rilasciare un deflusso molto più elevato in quanto la norma prevede che sia superiore e di molto a quello antecedermene rilasciato. Questo metterà in crisi molte realtà produttive, sia della produzione di energia elettrica (che tra l’altro è un’energia rinnovabile a impatto ambientale zero) sia del mondo agricolo per la produzione primaria. Per ovviare a questa difficoltà c’è la possibilità di fare una sperimentazione condivisa, che garantirebbe di prorogare questa norma e magari poterla mitigare in futuro riducendo al 60% il D.E. Inoltre, c’è da considerare il fatto che non tutti i corpi idrici si trovano nelle condizioni di essere considerati in cattivo stato, ad esempio l’Orco, che interessa il nostro Canavese è attualmente censito in stato buono. Pertanto, un’applicazione pedissequa che lo paragoni ad altri corsi d’acqua che non sono nello stesso stato ha il sapore della beffa nei confronti di coloro che hanno operano lungo il torrente rispettandone la sua salvaguardia ambientale. Il Canale Di Caluso, che esiste dal 1550 ha intrapreso con le altre realtà presenti sul territorio e interessate da questa normativa un percorso per arrivare a una sperimentazione condivisa. Si sta infatti predisponendo un Protocollo di Intesa che permetterebbe di fare una sperimentazione triennale consentendo a coloro che operano in questa zona di avere le condizioni di partenza per poter lavorare con tranquillità».