CHIVASSO

Veleni nella Lista civica «Per Chivasso»

Bruno Prestia ne rivendica la titolarità

Veleni nella Lista civica «Per Chivasso»
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C’eravamo tanto amati.. Potrebbe essere il leit motiv ideale per raccontare quello che sta succedendo nella lista civica «Per Chivasso» di cui Bruno Prestia è capogruppo in Consiglio.

Veleni nella Lista civica «Per Chivasso»

Una battaglia che ha al centro le elezioni e che si consuma a suon di comunicati stampa. Al di là di chi appoggia chi - anche se il vero perno è questo - cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
Bruno Prestia insiste sul fatto che la civica non ha alcun direttivo e che comunque non condivide quanto è stato comunicato sui media in merito alle campagne elettorali in corso. Parla di un fantomatico direttivo: «Non è mai esistito: oggi appare in funzione delle elezioni, essendo sparito dai radar ancora prima dell'insediamento della nuova Amministrazione chivassese. E comunque la gran parte dei candidati di quella lista, a cominciare da chi ha tirato la carretta sia per il primo turno, sia per il ballottaggio delle comunali 2022, non ha mai avuto contezza della sua esistenza».

L'intervento di Prestia

E spiega ancor meglio: «Non sono mai stato coinvolto in alcuna riunione né durante la campagna elettorale, né tanto meno quando - sono stato l'unico eletto con certezza matematica, sia in caso di vittoria, sia in caso di sconfitta della allora candidata a sindaco, come poi è in effetti avvenuto.... L'unico contatto avuto tra il primo e secondo turno, è stato quando mi hanno proposto, in caso di vittoria, di fare l'assessore: cosa che ho subito rifiutato per concentrarmi sul fare la mia prima esperienza intendendola come gavetta. Ho mantenuto rapporti di natura personale con alcuni singoli che hanno dimostrato ancora interesse alla vita amministrativa: cito, ad esempio, la candidata Sara Tabone e Filippo Campo».

Arriva l’affondo: «Altri invece, come funghi dopo la pioggia, sono spuntati fuori alla prima tornata elettorale utile… Proprio il modo di intendere la politica che, giustamente, i cittadini detestano, io in primis, avendone tutte le ragioni».

Ricorda facendo un passo indietro nel tempo, che la sua candidatura nella lista civica Per Chivasso risale per la prima volta nel lontano 2002, anno in cui tale lista comparve per la prima volta sulla scena locale, a sostegno di Andrea Fluttero . «E mi sono anche candidato a sostegno della seconda candidatura di Bruno Matola nel 2011, sempre nella lista Per Chivasso (con Matola), sempre centrodestra.

Spiega: «Quella lista era infatti nata a sostegno dell'area di centrodestra e così è stato fino alle elezioni comunali del 2012 e fino almeno al 2017. Coloro che oggi se ne professano portavoce, nel 2002 erano impegnati diversamente, non di certo nella lista Per Chivasso con Fluttero. Ricordo altresì che la stessa lista, nata e cresciuta nel centrodestra, nel 2017 per decisione di chi oggi se ne definisce portavoce, ha corso contro la stessa area in cui è nata, prima uscendo dall’orbita di centrodestra a sostegno di un candidato sindaco fuoriuscito proprio da quella lista e poi di fatto sostenendo, appunto nel 2017, pur senza apparentamenti ufficiali, il centrosinistra e Claudio Castello.
Insomma, la scelta di campo del 2017 è stata quella dell'intera sinistra locale, snaturando e rinnegando le ragioni e i valori per cui era stata creata quindici anni prima, creando imbarazzo e disorientamenti». Fa un passaggio sul gruppo di lavoro, da lui creato che ormai da quasi due anni opera in città con la massima trasparenza e ha consegnato in Consiglio Comunale una miriade di documenti su diversi ambiti della città e ha organizzato iniziative pubbliche con vari argomenti: «Nessuno di quelli che oggi si professano come portavoce della lista, ha mai partecipato o lavorato ad alcuna delle iniziative ideate ed organizzate da me e dal mio gruppo di lavoro, come invece si è voluto far credere».

Conclude ribadendo che il gruppo consiliare Per Chivasso da lui rappresentato in Consiglio Comunale non sostiene le candidature che gli sono state attribuite.

«Essere colleghi d'opposizione in consiglio comunale nulla ha a che fare con le attuali elezioni Europee e Regionali in programma.
In virtù del fatto che il nostro intento era - ed è! - l'interesse per la nostra Città, abbiamo anche creato un’Associazione, che si chiama proprio Per Chivasso in cui nessuna delle persone citate figura come Direttivo o portavoce, proprio perché noi abbiamo a cuore Chivasso tutti i giorni dell'anno e tutti gli anni, non solo un mese prima delle elezioni, e fino al giorno dopo. Mi vedo dunque costretto a chiarire pubblicamente questa vicenda, poiché da più parti sono stato contattato da persone disorientate, che mai hanno sentito dal sottoscritto di fantomatici sostegni a chicchessia. Qualora il gruppo di lavoro che abbiamo creato vorrà ufficialmente sostenere una o un candidato lo farà di persona, mettendoci la faccia, come è sempre stato».

Lui come si sa sostiene Carlo Giacometto.

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