BRANDIZZO

«Venite nel mio studio, è tutta la mia vita, non costringetemi a chiudere»

Il pittore Francesco Siclari lancia un appello alla popolazione e alle istituzioni

«Venite nel mio studio, è tutta la mia vita, non costringetemi a chiudere»
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Sono ormai 22 anni che ho lo studio in Brandizzo, stessa via, stesso numero civico». Inizia così lo sfogo di Francesco Siclari, pittore che appunto dal 2002 ha lo studio nella centrale via Torino.

«Venite nel mio studio, è tutta la mia vita»

Una passione la sua nata da bambino quando ancora viveva in Calabria: «Lo studio dovrebbe essere un punto di i contro per chi si interessa d' arte, ma anche per chi vuole scambiare due chiacchiere con l'artista, che ha portato, con la sua arte, Brandizzo nel mondo.
Dovrebbe essere un ritrovo per tutti. Avete la fortuna di avere un vostro artista praticamente a casa vostra. Ma sembra che a nessuno interessi. La gente mi passa davanti e non si sofferma a guardare le vetrine. E vivo, giorno dopo giorno, aspettandomi che l'oggi sia migliore di ieri, che mi faccia dire: “Oggi sono passate dieci persone". Sono un ottimista di natura, ma purtroppo la realtà è diversa da ciò che io spero. So che nessuno è profeta in patria, ma i giorni passano, uno uguale all'altro. Nessuno entra mai nel mio studio. Cosa devo fare? Devo chiudere?
Ma è il mio posto di lavoro, la mia vita! Non sono un commerciante, sono un artista, ho bisogno di presenze che mi diano la forza di andare avanti. Non propongo vendite di quadri, ma presenze che mi dimostrino che l'arte è cultura, è vita e non può essere lasciata nel dimenticatoio, non può morire, non deve morire! Il mio non è un invito, è un appello. C’è un’indifferenza totale del paese davanti all’arte. Mi piacerebbe che qualcuno si fermasse qui a chiacchierare, a guardare le mie opere. A livello economico non ci sarebbero cambiamenti, ma dal punto di vista culturale e umano si invece». Siclari prosegue parlando del suo passato delle mostre in molte capitali europee e non solo: «Ho sempre avuto lo studio a Torino poi per necessità mi sono trovato a Brandizzo dove vivo. Non fosse che sui libri e nei miei riferimenti c’è l’indirizzo di questo studio io avrei già chiuso. Non è un modo di dire quando prima dicevo che ho portato il nome di Brandizzo nel mondo perchè io mi sono recato due volte a New York, sono stato a Barcellona, Madrid, Parigi, Losanna, Amsterdam e molte altre città in cui hanno potuto conoscere le mie opere».

«Sindaco, mi aiuti»

Ribadisce con forza il suo appello: «Al sindaco, alle istituzioni, a tutti Voi, miei concittadini, non lasciatemi solo. Negli anni scorsi il sindaco Paolo Bodoni si era interessato per portare avanti un progetto con le scuole locali, ma poi il Covid ha bloccato tutto. Lui inoltre personalmente mi è sempre stato vicino prendendo parte ad ogni mia mostra. Vi chiedo: Venite a trovarmi».

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