Vita da insegnanti... ecco chi va in pensione

Vita da insegnanti... ecco chi va in pensione
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Scuola, è tempo di turnover. Boom di pensionamenti in concomitanza della fine dell’anno scolastico in ogni ordine e grado delle scuole della cintura di Chivasso.

Vita da insegnanti... ecco chi va in pensione

Ad andare in pensione a Cigliano è Anna Rigazio, insegnante della scuola primaria, che tutti ricordano pure come Sindaco di Cigliano dal 2014 al 2019. «Sono stati quarantadue gli anni di insegnamento - riferisce Rigazio - Ho iniziato a lavorare nella scuola di Livorno Ferraris facendo attività integrative al pomeriggio. Non avevo sede fissa. Poi, dopo aver essere stata a Borgo d’Ale, mi sono trasferita definitivamente a Cigliano nel 1990. Ho avuto la fortuna di conseguire la specializzazione in lingua inglese, una rarità a quei tempi tant’è che ho insegnato inglese a tutti i bambini di Cigliano. Tre anni fa ho affiancato a questo insegnamento quello di storia e geografia. La mia più grande soddisfazione? E’ quella di  sentirmi ancora adesso chiamare dai miei ex alunni la “maestra Anna”». Tanti sono i ricordi che hanno lasciato il segno nel cuore. «C’era - racconta Anna - una videocassetta consigliatami da una collega che proponeva l’apprendimento dell’inglese mediante i cartoni animati. Mi era piaciuta a tal punto che la facevo vedere spesso ai bambini. Ho pensato di pubblicarla di recente sul mio profilo facebook ed, allora, sono stati in tanti a ricordarla: questo mi ha piacevolmente sorpreso».
Un periodo difficile della sua carriera?
«La pandemia - conclude Anna - Ma, fortunatamente, ho concluso la mia carriera con la ripresa delle normali abitudini».

Ultima campanella anche per Vittoria Avaro, maestra della scuola primaria di Saluggia, per la quale la prima volta dietro alla cattedra è stata quarantadue anni fa. «Ho iniziato a fare supplenze a vent’anni - spiega Vittoria - Ho insegnato matematica e geografia in varie scuole finché nei primi Anni Novanta sono arrivata a Saluggia e non mi sono più spostata. Ho trovato un ambiente favorevole, un’ottima collaborazione con genitori e colleghe». Tanti i ricordi della scuola. «I bambini hanno sempre qualcosa di bello da dare, allegria e gioia. Sono loro ad insegnarci le cose positive della vita. Non ho dimenticato nessun alunno, me li ricordo ancora tutti. L’ultimo giorno di scuola mi sono davvero commossa avendo il rammarico di non portare avanti la classe prima che avevo iniziato quest’anno».
Com’è cambiata la scuola negli anni?
«I tempi sono cambiati con lo sviluppo della tecnologia ed anche la scuola ha seguito quest’evoluzione. A scuola la tecnologia digitale è entrata per supportare la didattica degli studenti. Abbiamo iniziato ad insegnare con le lavagne e il gesso per poi finire con le lavagne interattive multimediali».

Nella scuola secondaria di primo grado di Verolengo è andato in pensione dopo 43 anni il professore di musica Pier Angelo Gobbi. «Ho cominciato a lavorare a Foglizzo - spiega Gobbi - poi sono passato fisso a Verolengo. La musica l’ho insegnata agli alunni anche attraverso iniziative fuori della scuola come la partecipazione a concorsi musicali o concerti a chiusura dell’anno accademico dell’Unitre». Ma, non solo. Questo brillante «prof» ha fatto «innamorare» i suoi studenti della musica a tal punto che qualcuno di loro ne ha fatto una professione. «Alex Negro, il “re” della musica gospel è stato un mio alunno e aveva talento da vendere - riferisce Gobbi - Anche altri miei alunni hanno proseguito a studiare musica al Conservatorio e poi sono diventati insegnanti».
Mancherà la scuola?
«A settembre potrò dirlo, adesso mi sembra di essere in vacanza come gli scorsi anni» conclude Gobbi che il 9 giugno scorso, nell’oratorio di Casabianca, ha detto addio alla scuola con «I suoni instabili incostanti - El concert a Orlengh».

Dopo trentotto anni di insegnamento di economia aziendale nell’Istituto Calamandrei di Crescentino, è andato in pensione il professore Franco Raviolo. Al termine dell’anno scolastico, ha organizzato una festa a scuola con docenti ed allievi e persino con la prima classe che portò all’esame di Maturità trentadue anni fa. «Ho avuto la fortuna di insegnare economia aziendale sempre nel Calamandrei di Crescentino - racconta Raviolo - Gli episodi che mi sono rimasti nel cuore sono parecchi. Un’esperienza bella è aver lavorato a fianco di alcuni docenti che erano stati miei alunni. Purtroppo, nel tempo, ho visto mancare sette alunni, tra i quali una ragazza durante l’alluvione di Crescentino. Ma, proprio nel corso di questo episodio drammatico del 1992, i ragazzi di una mia classe quinta hanno trovato la forza di fare il servizio di pattugliamento nelle strade, una preziosa iniziativa».
Che cosa le mancherà della scuola?
«Tutto, i colleghi e gli alunni e tornerò spesso a trovarli. Avrò però ancora tanto da fare. Adesso, sono Commissario, quale membro interno, all’Esame di Stato. Poi, sono il consulente di un progetto di sviluppo del Ministero della Costa d’Avorio che a settembre verrà presentato in Italia». In pratica, «per ogni fine c’è un nuovo inizio», come diceva Antoine de Saint-Exupery nel suo libro «Il Piccolo Principe».

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