Vittorina e i suoi primi 102 anni
Presso la residenza assistenziale di via Olivero, a Foglizzo
Vittorina Da Lozzo ha soffiato su una candelina speciale: 102 anni. Ha tagliato il traguardo del secondo compleanno ultracentenario in piena salute, presso la residenza assistenziale di via Olivero, a Foglizzo.
Vittorina e i suoi primi 102 anni
Oltre un secolo di storia ha vissuto questa signora dagli occhi splendidi che hanno visto la seconda guerra mondiale e gli anni della ricostruzione dell’Italia.
Vittorina nasce il 15 febbraio 1921 a San Pietro di Feletto, in provincia di Treviso nel Veneto. Cresciuta in una famiglia numerosa con la bellezza di undici fratelli e sorelle, impara presto a lavorare per contribuire ad arrotondare lo stipendio di casa.
Il racconto
«A quel tempo - racconta il figlio Renzo Maso - le ragazze erano mandate a servizio dei “signori” per sbrigare le faccende domestiche. Anche mia madre andò lontano a lavorare presso alcune famiglie benestanti, persino a Bari. Imparò così ben presto a pulire, a fare le spese, e a cucinare molto bene».
Viene poi il tempo della guerra insieme a non poche difficoltà.
«Mia mamma - prosegue Renzo - mi ha tante volte raccontato dei parecchi soprusi che la sua famiglia dovette subire da parte dei fascisti e dei nazisti. Questo perché uno dei suoi fratelli era partigiano e si era dato alla macchia per non essere catturato. Non poche furono le incursioni delle squadre naziste nella loro casa per poterlo scovare o per sapere dove si era nascosto ma non riuscirono mai a trovarlo. La sua famiglia viveva nel terrore. Mio zio è poi stato insignito per aver preso parte alle azioni della Resistenza. Quello della guerra fu un periodo duro che segnò la vita di mia madre. In quegli anni, suo padre venne catturato dalle truppe britanniche durante la Campagna d’Africa e poi portato nei campi di prigionia in Inghilterra. Rientrò in Italia dopo un lungo periodo di prigionia».
La guerra getta nella miseria molte famiglie italiane che decidono così di emigrare per trovare condizioni di vita migliori. Per questa ragione anche la famiglia di Vittorina fa la scelta di lasciare per sempre le meravigliose colline di San Pietro di Feletto e si trasferisce in Piemonte, a Chivasso.
Inizia così un’avventura foriera di speranze in un nuovo paese.
«Non è stato facile per la sua famiglia ritrovarsi da un giorno all’altro in una città “sconosciuta” - spiega Renzo - All’inizio ci si sente un pò come “stranieri”, non si conoscono le usanze e il dialetto del posto, ma poi ci si abitua e piace anche».
Proprio a Chivasso, Vittorina incontra l’amore della sua vita. «Il primo incontro- dice Renzo - è avvenuto attraverso conoscenze in comune. C’erano compagnie di giovani immigrati dal Veneto che si ritrovavano la domenica: fu in quelle occasioni che conobbe mio padre, Ugo. Fu amore a prima vista. Avvenne il fidanzamento prima, dopo il matrimonio e poi la mia nascita. Una famiglia molto unita la nostra, mia mamma si è sempre occupata di noi, facendo la casalinga. Amava cucinare. Inoltre, le piaceva ballare, pure cantare e giocare a carte, lo faceva alla domenica quando ci si ritrovava coi parenti. E’ rimasta poi a lungo sola, quando è mancato papà, ed io mi sono sposato».
Una vita piena di belle cose.
«La signora Vittorina - conclude la direttrice Maria Grazia Caon della R.S.A di Foglizzo - è in buona salute, carica di energia. E’ una donna d’altri tempi, testimone di storie, tradizioni e saperi importanti per tutti noi».