La celebrazione

25 Aprile, le immagini della cerimonia a Castelrosso e Chivasso

Ricordata la figura del partigiano Leandro Savia, ucciso dai tedeschi: il suo sacrificio ha salvato gli abitanti di Moretta, nel cuneese.

25 Aprile, le immagini della cerimonia a Castelrosso e Chivasso
Pubblicato:

Nonostante il lutto nazionale per la morte di Papa Francesco disposto dal Governo, a Castelrosso e Chivasso le celebrazioni del 25 Aprile si sono svolte "con  sobrietà". Nulla, comunque, di diverso dal solito, con (purtroppo) pochi cittadini a far da cornice alla sfilata di amministratori, politici  e associazioni d'Arma.

IMG_20250425_083913356
Foto 1 di 15
IMG_20250425_083924622
Foto 2 di 15
IMG_20250425_083932302
Foto 3 di 15
IMG_20250425_083935682
Foto 4 di 15
IMG_20250425_083938721
Foto 5 di 15
IMG_20250425_083948179
Foto 6 di 15
IMG_20250425_083957030
Foto 7 di 15
IMG_20250425_084011931
Foto 8 di 15
IMG_20250425_084021983
Foto 9 di 15
IMG_20250425_084034238
Foto 10 di 15
IMG_20250425_084125987
Foto 11 di 15
IMG_20250425_084131988
Foto 12 di 15
IMG_20250425_084204650
Foto 13 di 15
IMG_20250425_084235564
Foto 14 di 15
IMG_20250425_084253560
Foto 15 di 15

25 Aprile, le immagini della cerimonia a Castelrosso e Chivasso

A Castelrosso la cerimonia accompagnata dalla Filarmonica di Castelrosso è iniziata con la posa corona al Monumento ai Caduti, e a seguire il corteo ha raggiunto la scuola per un omaggio alla lapide che ricorda la figura di Leandro Savia, cui l'istituto è dedicato.

La figura di Leandro Savia

Nato l’8 gennaio del 1923 a Crevoladossola, Leandro Savia (nome di battaglia Lallo) era residente a Castelrosso in via San Rocco 17. Paracadutista nella divisione «Folgore», per non aderire alla Repubblica di Salò nel maggio del 1944 aveva disertato per unirsi ai partigiani della I Div. Garibaldi, IV Brigata.

Il 3 luglio 1944, nel centro di Moretta (Cn), i tedeschi trovarono un'auto carica di armi: immediatamente scaricarono da un loro camion un lanciafiamme e minacciarono di bruciare il paese. Savia, che faceva parte del gruppo a cui apparteneva l'auto, si costituì ai tedeschi, evitando così la rappresaglia sui civili. Savia fu portato alla caserma «Conte Torino» di Pinerolo, sede delle SS, e torturato; alle 6 del mattino del 4 agosto 1944 fu impiccato nel galoppatoio della caserma e il suo cadavere fu esposto al pubblico ad un incrocio.

Raccontò poi una testimone: «A metà del viale, presso il tiglio, il gruppo si fermò. Dal ramo pendeva un cappio, sotto c'era una panca. Il ragazzo vi fu fatto salire, gli chiesero se avesse qualcosa da dire. Chiese una sigaretta. L'accese; tirò qualche boccata. Poi scostò i militi che gli volevano passare il cappio al collo, se lo infilò da sé e si lanciò nel vuoto».

Toccante la lettera che  scrisse alla madre la sera prima di morire: «Carissima mamma, il destino ha voluto che sia. Tu sai quanto ti ho voluto bene e so pure che ero tutto per te. Ma ti prego sii forte, hai ancora Liliana. Scrivi a Lola e dille che non l’ho mai dimenticata, che non ho cessato un attimo di volerle bene. Salutami Olga, gli zii e Carletto. Io perdono tutto. Salutami ancora Lino e digli che gli auguro un’eterna felicità. A Liliana, la mia piccola sorellina, invio un’infinità di baci e carezze. A te mamma e zio un forte abbraccio».

La presidente dell'ANPI di Chivasso, Maria Teresa Blatto, ha poi consegnato ai familiari di Savia la tessera dell'Associazione Nazionale Partigiani.

IMG_20250425_085304613
Foto 1 di 4
IMG_20250425_085330106
Foto 2 di 4
IMG_20250425_085425533
Foto 3 di 4
IMG_20250425_090117022
Foto 4 di 4

La cerimonia ufficiale

A seguire, il corteo ha raggiunto il cimitero di Castelrosso per l'omaggio ai Caduti senza Croce e al Campo della Rimembranza.

Dalle 10, poi, con l'accompagnamento della Filarmonica Città di Chivasso, il corteo partendo dal Monumento ai Caduti di piazza d'Armi, a Chivasso, ha toccato tutti gli altri monumenti cittadini dedicati ai Partigiani e ai Corpi dell'Esercito.

Seguici sui nostri canali