"Hanno bastonato la figura di don Bianco"
Il consigliere si infuria alla scelta di abbattere il monumento.
«L’Amministrazione comunale guidata da Vittorio Ferrero infanga il nome di don Giuseppe Bianco».
Con queste parole, il capogruppo d’opposizione Fabrizio Greppi commenta la scelta «scellerata» di questa maggioranza di eliminare il monumento al centro del parco don Bianco per posare la lapide all’ingesso di questa area verde. Monumento che la sua Amministrazione aveva fatto realizzare e inaugurato nel 2016 nel parco dedicato ai giovani lungo viale IX Martiri. Monumento che aveva riempito i cuori dei residenti di San Grisante che custodiscono uno splendido ricordo di questo arciprete.
La lapide per don Bianco
«Don Giuseppe Bianco era una persona che amava ricordare che il suo campanile era uno dei più alti, se non addirittura il più alto, della provincia di Vercelli. - spiega Greppi - Hanno messo la sua lapide di ricordo all’altezza dei cani.
Così infangano la sua memoria. Gente senza sensibilità, senza cultura di quello che è il nostro passato. Questa lapide è stato uno degli ultimi lavori dei fratelli Salati messa al quel piano grida veramente allo scandalo. Hanno calpestato la sua memoria, quella di un Arciprete e quello che ha fatto per San Grisante, ricordiamoci che il campanone che quotidianamente suona sulla Torre Civica di Crescentino è un suo dono fatto nel 1958. Questa Amministrazione di sinistra ha fatto un tale gesto. Non oso immaginare cosa la sinistra avrebbe detto se ci ci fossimo trovati a parti invertite. L’hanno distrutto, era un ricordo, sono senza sensibilità, senza attenzione. E’ uno scandalo. Vedere bastonato così un piccolo monumento con un significato veramente importante (un muretto a forma di croce che simboleggiava proprio la croce, l’altare e il leggio: era un altare) è vergogno. Ora è diventato un orinatoio per cani: se dovevano spostarlo per qualche motivo va benissimo, ma si poteva trovare una collocazione idonea. Tutto questo mi spiace molto, avevo pensato questo monumento. E poi anche Salati si meritava un piano diverso, non il “pian dei bambi”. Era un simbolo religioso».
«Avessero ammesso che l’avevano fatto per distruggere una cosa realizzata dalla mia Amministrazione, l’avrei digerita ma così no - conclude Greppi - Nel distruggere non hanno capito il grande significato di quella struttura. Se volevano metterlo a terra dovevano fare un cippo.
E poi voglio sottolineare: tutto questo è anche uno spreco di denaro pubblico ma ne dovranno spiegare loro i motivi».