il caso

A 30 anni dalla morte la modella Federica Farinella ha avuto un funerale

La modella astigiana era scomparsa nel lontano 2001, i resti resti sono stati rinvenuti nei pressi di casa nell’ottobre del 2019.

A 30 anni dalla morte la modella Federica Farinella ha avuto un funerale
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Giovedì 3 marzo 2022, alle ore 14:30 nella parrocchia di San Giovanni Bosco di Rivoli il funerale per Federica Farinella, l

Federica Farinella, il funerale

L’Associazione Penelope Piemonte, di cui il padre di Federica, Francesco Farinella, è vicepresidente, ha attivamente partecipato alle ricerche della ragazza nella primavera del 2021, fornendo il suo aiuto in maniera gratuita e avvalendosi delle competenze del criminologo e antropologo forense Fabrizio Pace, che risulta anche essere il presidente dell’associazione, dell’entomologo forense Stefano Vanin e della squadra cinofila Detection Dogs Ticinio specializzata della ricerca di cadaveri con l’ausilio di cani addestrati.

Momento difficile

Avendo avuto ruolo attivo tanto nell’associazione quanto nelle ricerche, Fabrizio Pace dichiara: “L’Associazione è vicina a Francesco in questo difficile momento, tuttavia riteniamo anche che, ora più che mai, sia fondamentale sottolineare quanta importanza abbia per i familiari avere l’opportunità di una risposta questa drammatica vicenda, che comunque non potrà definirsi conclusa con il seppellimento dei resti. Federica è solo un esempio delle tante persone che scompaiono ogni giorno; Federica potrebbe essere nostra madre, sorella, figlia, non certo una scomparsa di serie B. Proprio a questo proposito si coglie l’occasione per sottolineare la necessità da parte delle istituzioni di dare il loro apporto nelle situazioni in cui esso è previsto.”

Incertezza

Aggiunge, poi: “L’evento della scomparsa lascia le famiglie in un limbo di incertezza e dubbio, per cui risulta molto difficile metabolizzare e accettare l’assenza del proprio caro, proprio perché non si hanno delle risposte certe che possano mettere la parola fine. È proprio per questo che è fondamentale continuare a lavorare su questi casi anche a distanza di anni, per poter dare a queste famiglie la possibilità di sapere, nel bene e nel male, cosa è accaduto davvero per così provare a trovare almeno un po’ di sollievo.”

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