rondissone

A don Gino mancano 100 mila euro per i lavori... intanto parte il cantiere

Il parroco chiede ad Enti, aziende e cittadini di sostenere i restauri alla chiesa

A don Gino mancano 100 mila euro per i lavori... intanto parte il cantiere
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A don Gino mancano 100 mila euro per i lavori... intanto parte il cantiere. Il parroco di Rondissone chiede ad Enti, aziende e cittadini di sostenere i restauri alla chiesa.

A don Gino mancano 100 mila euro per i lavori... intanto parte il cantiere

Era lunedì 11 dicembre 2017 quando don Gino Casardi, varcando la porta della chiesa parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio, si è trovato di fronte ad una scena che mai avrebbe voluto vedere: alcune parti del soffitto erano crollate. Fortunatamente era accaduto quando nel luogo di culto non vi era nessuno, dunque nessun ferito.
Ma il danno era immenso e don Gino, per proseguire a celebrare le funzioni nella sua chiesa, non ha potuto far altro che provvedere con la posa di una rete di sicurezza così da impedire che altre parti del soffitto raggiungessero terra in caso di caduta.

L'appello di don Gino a donare

Da quel giorno sono passati ormai più di  5 anni. Un periodo lungo durante il quale il parroco ha sempre rivolto un invito a donare a favore di questi lavori di restauro. Si è rivolto alla Curia di Ivrea, che poi gli ha accordato un contributo. Ad Enti e Fondazioni, due di questi hanno risposto positivamente. Si è rivolto più volte alle Amministrazioni comunali di Rondissone. E poi non sono mancati gli appelli ai fedeli, con lettere e inviti in chiesa durante la funzioni.
Don Gino in questi mesi ha cercato ovunque, come dice lui si è trasformato in un mendicante per il bene della sua chiesa e di quella dei fedeli.

Arriva il cantiere

E proprio lunedì 9 gennaio è stato allestito il cantiere in chiesa.
«Mi mancano ancora 100 mila euro per arrivare la cifra necessaria. A 200 mila euro siamo arrivati con il contributo della Curia, di due Enti e dell’8 per mille. Ma sto ancora chiedendo perché mancano i soldi per completare l’intervento», spiega il sacerdote 84enne che da 24 anni amministra la chiesa rondissonese.

Il commento del parroco

«I lavori dovrebbero terminare nell’autunno del 2024 - spiega ancora il parroco - Ma la chiesa continuerà ad esser aperta. Continuerò a celebrare tutte le funzioni religiose. Ogni giorno con gli stessi orari. E anche i funerali. Nulla cambierà».
Intanto don Gino ha ancora sollecitato un contributo a società come Autostrade per l’Italia e al Bennet. Si è rivolto anche alle agenzie funebri del Chivassese e del Vercellese. E poi ancora ad enti come il Lions Club, da sempre molto attivi nella conservazione dei beni del territorio. Tante, tante richieste che spera vengano accolte. E poi l’ultimo appello ai fedeli: «Chiedo ai miei parrocchiani e non di aiutarmi. Di aiutare la loro chiesa, perché non è solo la mia».

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