Il caso

A rischio gli eventi organizzati dalla Pro Loco

Palazzo Santa Chiara starebbe studiando un "Piano B" per organizzare la Patronale del Beato Angelo Carletti.

A rischio gli eventi organizzati dalla Pro Loco
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Anche se il sindaco Claudio Castello si trincera dietro ad un netto «No comment», a Palazzo Santa Chiara c’è chi starebbe già lavorando ad un «piano B» per non far sprofondare la città in una nuova «era glaciale».

A rischio gli eventi organizzati dalla Pro Loco

Non è infatti un segreto che sia la Pro Loco L’Agricola ad organizzare i due principali eventi cittadini, il Carnevale Storico e buona parte della programmazione della Festa Patronale del Beato Angelo Carletti, tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre.

La Patronale del Beato Angelo Carletti

Nel 2024, ad esempio, l’associazione guidata dal presidente Davide Chiolerio ha ottenuto 20 mila euro (sui 23.400 richiesti) per lo spettacolo pirotecnico, il concerto dei Divina e quello delle Filarmoniche cittadine. Nessun contributo, invece, era stato richiesto per «Borghi in piazza», la tradizionale serata gastronomica del mercoledì della fiera.
Nel 2023, invece, i contributi erano stati di 30 mila euro, e «Borghi in piazza» non era stato scorporato dall’elenco delle manifestazioni per cui si chiedeva un sostegno. L’incasso della serata, 20 mila euro.
Fatte queste premesse, la «paura» è che il direttivo de L’Agricola non abbia la «voglia» di impegnarsi nell’organizzazione del Beato Angelo Carletti, «grande evento» che quindi ricadrebbe in toto su Palazzo Santa Chiara. Il Comune, nonostante gli sforzi dei singoli dipendenti, non ha un ufficio «turismo», e di conseguenza non è nemmeno chiaro chi potrebbe occuparsi della patronale. E lo stesso, con una proiezione a fine anno (a dicembre scade il mandato di Chiolerio alla guida della Pro Loco) potrebbe valere per il Carnevale.

L'idea di una Fondazione

Tornando al «piano B», non è affatto un segreto che più di uno, tra gli assessori della squadra di Castello, vedrebbe di buon occhio una Fondazione (come quelle che organizzano il Carnevale di Ivrea o di Saluzzo) in grado prima di tutto di poter attingere senza problemi ai fondi Ministeriali al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza. Una fondazione, poi, potrebbe permettere al Comune di tenere tutto sotto controllo, pur con tutte le complessità del caso.
L’alternativa, però, potrebbe essere ancora peggiore: la fine di tutte le grandi manifestazioni in grado di portare gente in città.

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