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Acqua che manca, che puzza di cloro: ma cosa succede?

I residenti segnalano la presenza della cisterna

Acqua che manca, che puzza di cloro: ma cosa succede?
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Non è passata inosservata la cisterna che ormai da settimane è presente in pianta stabile in quel di Casabianca, frazione di Verolengo. E naturalmente i residenti si domandano il motivo per la quale sia lì. Si chiedono quale sia il problema.

Cisterna a Casabianca

La risposta arriva dal vicesindaco Roberto Giglia che spiega: «La cisterna è presente da prima di Natale ma non è in funzione. E’ lì in via precauzionale perché a causa dell’assenza di piogge, la falda acquifera si è abbassata e così anche la pressione. Al momento non è ancora stata registrata alcuna criticità».
Ma a Casabianca sanno cosa vuol dire restare senza acqua, perché capita che a volte dal rubinetto, soprattutto la sera, ne esca veramente poca. E quando questo succede, i disagi non sono indifferenti.

Acqua che manca, che puzza di cloro

«La nostra acqua - poi spiegano alcuni residenti - spesso ha un forte odore di cloro. E’ inutilizzabile in quei giorni, anche berla non si può.
Capita a volte che sia anche sporca, che abbia della sabbia o terra al suo interno. Anche in quel caso siamo obbligati ad usare l’acqua delle bottiglie. Tutto questo è già stato segnalato».
Intanto Giglia coglie l’occasione per comunicare che Smat, la società che si occupa della gestione dell’acquedotto, ha in progetto di realizzare un terzo pozzo.

Arriverà un pozzo?

«Oggi sono in funzione quello di Borgo Revel e Casabianca - spiega Giglia - C’è la volontà ora di realizzarne un terzo con i fondi del Pnrr. L’area non è ancora stata individuata, stanno facendo delle verifiche.
Per quanto riguarda Casabianca, quel che è certo è che l’impianto è sottodimensionato rispetto all’aumento residenziale registrato in questi anni. Proprio per questo Smat ha precisato che ha intenzione di integrare il servizio creando un collegamento con la rete di Chivasso».

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