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Addio ad un pezzo di storia del paese

Giuseppe Carra «Notu» si è spento a 105 anni

Addio ad un pezzo di storia del paese
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Il 27 gennaio scorso aveva compiuto 105 anni, Giuseppe Carra, «Notu» per tutti, l’uomo più longevo di Villareggia. Se n’è andato in punta di piedi, proprio come era il suo carattere, discreto e cordiale con tutti. Una vita semplice la sua ma ricca di sentimenti e propositi buoni.

Addio ad un pezzo di storia del paese

Nato nel 1919, appena terminata la prima Guerra Mondiale, Giuseppe cresce in una famiglia contadina imparando presto a lavorare nei campi e nella stalla, con tanta fatica addosso a fine giornata ma anche grandi soddisfazioni. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale il giovane Giuseppe è chiamato nell’aviazione militare a fare la manutenzione degli aerei da guerra. Un compito che lo porta a trasferirsi negli aeroporti al di là delle Alpi, nel nord Italia e persino in Belgio. All’annuncio dell’Armistizio, l’8 settembre 1943, riesce a tornare in Italia. La sua vita torna alla normalità, anche se segnata da quei duri periodi di guerra. E’ proprio nel Dopoguerra che incontra Maddalena, si sposeranno poi nel 1947 e nasceranno due figlie, Maria Grazia e Giuseppina. Si dedica così con amore alla sua famiglia, continuando a lavorare da agricoltore sino all’età della pensione. Le sue due figlie gli sono state vicino in questi ultimi anni e l’hanno amorevolmente accudito sino all’ultimo. Si è perso adesso un pezzo di storia importante, i ricordi di oltre un secolo di vita. Tanta la commozione ai funerali celebrati da don Alberto giovedì 9, c’era anche il sindaco Fabrizio Salono che lascia un ricordo.

Il ricordo

«Il nostro concittadino più longevo del paese - riferisce Salono - ci ha lasciati procurando un gran vuoto. Ci mancherà il suo cordiale sorriso, il suo dolce sguardo che celava i ricordi di una lunga vita. Lui ha visto quello che parecchi di noi non immaginano neppure: la tragica guerra. Ero andato a casa sua a festeggiarlo in occasione dei 100 anni, era in buona salute, un grande uomo. Poi, mi recavo a trovarlo ogni anno nelle feste natalizie per portargli un panettone, una nostra tradizione riservata agli over 90. Mi accoglieva sempre gentilmente. Porgo le mie condoglianze alla famiglia». Giuseppe lascia poi il nipote Fabrizio e i pronipoti Fabio ed Ilenia.

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