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Addio al gigante buono vinto dal Covid

Marco Frigati da quattordici anni vestiva i panni della Protezione civile e si occupava delle radio comunicazioni.

Addio al gigante buono vinto dal Covid
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Addio al gigante buono vinto dal Covid. Marco Frigati da quattordici anni vestiva i panni della Protezione civile e si occupava delle radio comunicazioni.

Addio al gigante buono vinto dal Covid

Era soprannominato il «Gigante buono» perché si la sua mole era certamente imponente, e a chi non lo conosceva poteva far anche paura vederlo, ma il suo cuore era ricco di una bontà rara. Era un pacifista, come ricordano i volontari della Protezione civile di Saluggia, gruppo di cui faceva parte da ormai quattordici anni. Lui era una persona gentile, sempre disponibile. Mai una parola fuori posto, mai un tono accesso. Marco Frigati era veramente una personale speciale.

Un volontario speciale

«In questo periodo di pandemia - racconta l’amico nonché collega di volontariato Mirko Iseppato - quando all’interno del gruppo c’era paura e molta pressione perché ogni giorno ci confrontavamo con persone positive al Covid, lui riusciva sempre a trovare delle parole per allentarla. Nel primo anno di pandemia, fino a pochi mesi fa, era sempre presente nei turni. Poi, quando due colleghi sono andati in pensione, si è deciso di ridurre le ore a chi ancora lavorava aumentandole, appunto, a chi ormai era a casa. Proprio per questo, da alcune settimane, non era più di turno. E proprio ora, che non era in servizio, il virus se l’è portato via lasciando il nostro gruppo in pieno stato di choc. Marco, non era solo un collega di volontariato, era un amico. Con molti altri della Protezione civile ci vedevamo anche fuori dal contesto dei servizi e delle attività. E’ lui che ci ha insegnato a guidare la moto, sua grande passione. E’ merito suo se tutti noi abbiamo una due ruote».

Sempre in prima linea

Marco Frigati era sempre in prima linea. Con la sua divisa non solo ha svolto i servizi a Saluggia e nel Vercellese, bensì ha affrontato tutte le emergenze nelle quali era richiesto aiuto anche al suo gruppo. Ad esempio, in occasione del terremoto dell'Abruzzo lui era partito e aveva prestato la sua opera per una decina di giorni.
Era membro del direttivo della Protezione civile di Saluggia ed si occupava delle radio comunicazioni e delle manutenzione di queste attrezzature. Dunque aveva rapporti anche con il coordinamento di Vercelli che ieri, martedì 30 marzo ha voluto esser presente al suo funerale.
Ma tanti ricordi anche nel cuore dei suoi colleghi della Cvb di Tronzano, l’azienda manifatturiera produttrice di sistemi di fissaggio industriale.
Alle esequie erano presenti anche i volontari della Protezione civile di Saluggia, il presidente del gruppo di Cigliano nonché una rappresentanza della Vapc Cigliano.

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