una grande perdita

Addio al Grande Maestro di Musica

Ettore Gamarra sino alla fine ha dedicato la sua vita alla direzione delle filarmoniche

Addio al Grande Maestro di Musica
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La scomparsa della morte di Ettore Gamarra ha lasciato un grande vuoto a Brandizzo tra tutti coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato.
La famiglia, il lavoro e la musica erano la sua vera ragione di vita e sino alla fine si è dedicato a loro.

Addio ad Ettore Gamarra

Ettore Gamarra aveva 78 anni. Lascia la moglie Carla, la figlia Elisa, i cugini Gianpiero con Bruna, Maria con Bruno, Sergio e Paola, Antonella con Adriano con le rispettive famiglie e i cognati.
Ma Ettore è rimasto nei cuori dei numerosi musici che lui ha conosciuto e seguito nel loro percorso musicale.
Aveva lavorato sino all’età della pensione nell’officina meccanica di Bonardi a Brandizzo e anche lì era stato apprezzato per le sue doti umane e professionali. Maestro di musica e direttore della bande musicali di San Raffaele Cimena, Brandizzo e Volpiano.

I ricordi

Era una persona cordiale e timida Ettore, ma quando si trovava nella veste di direttore di banda superava questo aspetto del suo carattere che lasciava così posto all’esuberanza ma sempre conservando la compostezza che lo contraddistingueva.
«E’ sempre stato al fianco di mio papà - ricorda con dolcezza Ileana Sinistro, ex-presidente della filarmonica di Brandizzo - Era un amico, una persona di famiglia, sono cresciuta con lui».
«Ettore è stato il mio insegnante nel 1984, quando ho iniziato a seguire le lezioni per entrare in banda. Lui infatti seguiva le lezioni dell’orientamento musicale. - Afferma Massimo Perobelli, presidente della filarmonica - Entrai in banda nel concerto di Santa Cecilia nel 1987 e lui era direttore della banda in quegli anni ruolo che rivestì a Brandizzo dal 1978 al 1993.
Era una persona estremamente stupenda sia dal punto di vista musicale che per il suo carattere paziente.
Ettore era quello che si può definire un maestro capace, che sapeva incentivare i musici: dava loro la possibilità di esprimere la propria abilità con lo strumento musicale e dava fiducia. Infatti, assegnava il ruolo di solista a rotazione, a chi secondo lui sapeva meglio interpretare la parte. Lo ricordo con piacere e sono andato, solo tre settimane fa, a seguire il suo ultimo concerto in occasione dei 70 anni di fondazione della banda musicale di San Raffaele di cui lui era direttore.
Mi ha fatto molto piacere rivederlo.
Era un appassionato di musica a 360 gradi e sotto la sua direzione la banda musicale di Brandizzo subì una trasformazione.
Infatti, entrarono a far parte del repertorio anche le colonne sonore di famose pellicole e brani di musica contemporanea mentre sino a quel momento il repertorio era stato piuttosto classico».

 

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