Addio al volto gentile degli uffici dell’Asl
Nadia Pavan, 70 anni, dopo la pensione aveva deciso di tenere alcuni corsi di uncinetto all’Uni3 cittadina

E’ mancata Nadia Pavan, 70 anni, ex dipendente dell’Asl e insegnante di corsi all’Unitre di Chivasso.
Addio al volto gentile degli uffici dell’Asl
Originaria di Musile di Piave, in provincia di Venezia, Nadia ha sempre portato nel cuore la sua terra d’origine, a cui è sempre rimasta profondamente legata, nonostante vivesse a Chivasso. A Chivasso aveva formato la sua famiglia e aveva trovato non solo il luogo del lavoro ma anche relazioni profonde, amicizie sincere e un ambiente a cui lei aveva dato molto. A Chivasso, per molti anni aveva lavorato negli uffici dell’Azienda Sanitaria Locale di via Po, ricoprendo il suo ruolo con professionalità e, nel contempo, con quell’umanità che tanto è importante nell’ambito sanitario. Chi ha condiviso con lei l’ambiente lavorativo la ricorda per il rispetto profondo per le persone, la gentilezza nei rapporti sia con i suoi colleghi di lavoro che con le persone che quotidianamente si rivolgevano al suo ufficio. La sua capacità di ascolto e la discrezione nel trattare anche le situazioni più delicate l’hanno resa un punto di riferimento costante.
Insegnante all'Uni3
Anche dopo il pensionamento, Nadia aveva scelto di mettere a disposizione della gente la sua esperienza e le sue conoscenze. Per qualche tempo aveva fatto l’insegnante di corsi presso l’Unitre di Chivasso, dando lezioni di uncinetto molto interessanti a chi aveva voglia di imparare questa tecnica. A Nadia piaceva ricordare alle sue allieve che aveva iniziato ad appassionarsi all’uncinetto a soli quindici anni. Una passione che aveva continuato a coltivare da autodidatta, realizzando lavori significativi. Le sue proposte non si limitavano ai tradizionali centrini, ma, seguendo la moda contemporanea, riguardavano persino capi d’abbigliamento e accessori. Il suo corso all’Unitre, ricco di creatività e semplicità, includeva la realizzazione di sciarpe, cappellini in lana, cinture eborse in rafia, oltre a magliette estive, giacche senza aumenti e cestini portaoggetti che faceva più con il cuore che con le mani. Nel tempo, aveva saputo mantenere viva questa passione con progetti legati anche all’arredamento e al mondo dell’infanzia. Un’attività la sua non solo tecnica, ma profondamente umana, fatta di condivisione, pazienza e piccoli gesti quotidiani. Chi ha avuto il privilegio di conoscerla ricorda il suo sorriso discreto, la dedizione gentile con cui accompagnava i partecipanti. La comunità dell’Unitre, insieme a tanti amici e allievi, si stringe attorno alla famiglia per ricordare con affetto una donna che ha lasciato un segno molto profondo. Ma, al primo posto, nella sua vita c’è sempre stata la sua famiglia che rappresentava per lei il centro e il senso di ogni cosa. Nei legami familiari trovava forza, serenità e motivazione.
Il ricordo
«Mia mamma- ricorda il figlio Antonio- era sempre presente. Una presenza affettuosa, attenta. Ha fatto tutto per noi, ci ha voluto tanto bene». Nadia Pavan lascia i figli Antonio, Giuseppina con il marito Sebastiano, il compagno Vincenzo, la sorella Lucia, conoscenti, amici e parenti. I funerali si sono svolti nella chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta- Duomo di Chivasso, mercoledì 20 agosto alle 16.