Addio all’imprenditore edile appassionato di caccia e ballo
Luigi Foggiato si è spento a 83 anni lasciando il ricordo della sua allegria e solarità
Sono giorni tristi non solo per Rondissone ma anche per tutto il Chivassese. All’età di 83 anni si è spento Luigi Foggiato, noto imprenditore che ha lasciato il segno.
Addio all’imprenditore edile
Nato il 14 ottobre del 1941 a Piove di Sacco, un paese in provincia di Padova, ha iniziato sin da bambino a lavorare. Di carattere vivace, ha studiato alla scuola edile di Padova come capomastro.
Poi la scelta di trasferirsi in Piemonte. A 17 anni raggiunse i fratelli emigrati a Rondissone. Iniziò a lavorare a Torrazza Piemonte nella fornace di Pautasso e, dopo il servizio di leva, nella fabbrica Scet di Rondissone.
Verso la fine degli Anni Sessanta, con il fratello Dionisio, intraprese l’attività di cava per la produzione di inerti oltre ai lavori di scavo e movimento terra e trasporti nel settore edile. Lavorò in questo settore fino alla fine del 1990, quando decise di aprire la sua impresa edile specializzata nelle manutenzioni edili industriali e lavorazioni stradali fino al 2003 anno della meritata pensione, lasciando il testimone al figlio Marco. Ma la vita di Luigi non è stata solo dedicata al lavoro.
Una vita per la famiglia
Amore e famiglia, infatti, hanno reso la sua vita magnifica. Si sposò con Emilia nel 1971. Dal loro amore nacquero Marina Stefania e Marco.
«Era un nonno entusiasta di sei nipoti tutti maschi, Matteo, Lorenzo, Riccardo, Federico, Gabriele e Nicolò. - racconta il figlio Marco - Ha fatto del suo lavoro una missione di vita tant’è che lui e il fratello Dionisio erano soprannominati “facenda”, per l’attitudine e la capacità di eseguire molteplici attività nel settore edile e non solo».
Sempre sorridente e con uno spiccato senso dell’umorismo, Luigi aveva sempre una storia da raccontare o una battuta pronta per intrattenere i presenti.
Appassionato di caccia e ballo
«Adorava il ballo liscio, che ha praticato fino al sopraggiungere della malattia, mentre il suo sport preferito era la caccia, svolta fin da giovane, tanto da ricevere nell’ambiente venatorio il soprannome di “carabina”» racconta ancora il figlio.
Altra peculiarità di Luigi era il profondo senso di patriottismo e di appartenenza al corpo della Fanteria, tant’è che ha fatto parte tutta la vita della sezione fanti di Torrazza Piemonte, partecipando a numerosi raduni e indossando divise militari dell’epoca delle due guerre, sempre con l’inseparabile amico Firmo Bonaventi, anche egli Fante e cacciatore.
Luigi si è spento a casa circondato dal calore della sua famiglia dopo una rapida ma inesorabile malattia oncologica, e raggiunge la moglie Emilia, prematuramente scomparsa nel 2013.
A volerlo ricordare anche il sindaco Antonio Magnone che, a nome dell’Amministrazione, si stringe al dolore della famiglia.