CAVAGNOLO

Addio Daniela, ora vola libera tra tutti gli angeli del Paradiso

La giovane donna era rimasta coinvolta in un terribile incidente stradale.

Addio Daniela, ora vola libera tra tutti gli angeli del Paradiso
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Addio Daniela, ora vola libera tra tutti gli angeli del Paradiso. La giovane donna era rimasta coinvolta in un terribile incidente stradale.

Un terribile incidente

Era la notte tra il 25 e 26 novembre del 1995 quando, lungo la ex statale della Valle Cerrina, a Brozolo, una Ford Fiesta XR2 uscì di strada cambiando per sempre la vita di una famiglia.
Salvatore Ribaudo, 14 anni, morì sul colpo, sua sorella Daniela, 17, entrò in coma per la gravità delle ferite. Un dolore immenso per i suoi genitori, Antonio e Domenica, che poche ore prima avevano visto uscire dalla casa di via Montechiaro quei figli tanto amati per una serata di festa con gli amici, in discoteca.
Il crocifisso che ancora oggi si trova dietro l’altare della chiesa parrocchiale era stato donato dalla famiglia Ribaudo nel ricordo di Salvatore.

Daniela e i suoi 25 anni di coma

Da quel giorno, da quel maledetto novembre del 1995 che l’aveva vista finire su di un letto delle Molinette di Torino, gli occhi di Daniela non si sono più riaperti.
Qualche speranza i medici l’avevano data ai suoi genitori (Daniela sembrava reagire agli stimoli, l’ematoma alla testa si era ristretto), ma alla fine il destino aveva deciso per lei una vita in un limbo, sempre assistita, con amore immenso, dai suoi genitori, in ospedale come a casa. Accanto a lei anche tanti amici, che non l’hanno mai abbandonata, dando una mano ad Antonio e Domenica ad accudirla nel migliore dei modi.

Ora vola libera tra gli angeli del Paradiso

Il cuore di Daniela ha cessato di battere lunedì, su di un letto dell’ospedale Maria Vittoria di Torino.
La notizia della sua scomparsa ha profondamente scosso la comunità cavagnolese, che ancora ricordava quella bella ragazza sorridente come appare nella foto scelta per i manifesti.
Ed è sui social che è esploso l’abbraccio dell’intera comunità nei confronti di Antonio e Domenica e dei fratelli Alessia, Stefano e Lorenzo: «Ora la tua anima è libera ... può correre, volare, amare...» scrive Angela, mentre Rita ricorda «Eri una bella ragazza già da piccola, ora riposa con tutta la tua sofferenza che non ti sei meritata dopo quel maledetto incidente».

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