MONTANARO

Adesso rubano anche gli alberi al cimitero

«Che dire… il ladruncolo di piant.e ancora ha colpito. Siamo alla frutta» è questo il commento del custode

Adesso rubano anche gli alberi al cimitero
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«Che dire… il ladruncolo di piante ancora ha colpito. Siamo alla frutta» è questo il commento del custode del cimitero di Borgo Loreto, Giorgio Ganio, per non aver più ritrovato all’ingresso di questo luogo sacro lunedì 14 marzo una piccola ma bella piantina verde.

Adesso rubano anche gli alberi al cimitero

E la cosa più vergognosa, oltre al fatto che è stato profanato un luogo sacro, è che il furto è avvenuto riguardo una delle piantine che il custode aveva pensato di donare pochi giorni prima al cimitero per rendere più gradevole tale luogo. «Mi erano stato donate da una gentile signora un buon numero di piantine che ho pensato di mettere nel cimitero - spiega Ganio - In questo modo, ho cercato di abbellire alcuni spazi rendendoli più ordinati per il bene del paese. E, tuttavia, è sparita una di queste piante, per di più finta, che avevo messo all’ingresso del cimitero». Un gesto che è stato condannato da tutti i cittadini che hanno espresso la loro solidarietà a questo custode. «Senza dignità, si attaccano anche alle piante. Ma, dove siamo arrivati» scrive una residente sui social network. «Che vergogna, pensare che esistano persone così meschine, non ci sono parole» commenta un’altra signora. «La metteranno accanto alla panchina che già si sono portati a casa lo scorso anno» dice una cittadina riferendosi ad un altro oggetto di arredo che era stato sottratto dal cimitero di Borgo Loreto neanche troppo tempo fa. Insomma, un gesto non bello anche nei confronti di questo custode che si impegna costantemente a tenere in ordine questo luogo ma che non si lascia scoraggiare tanto che, poche ore dopo la scoperta del furto, ha piantumato nel cimitero un oleandro che gli è stato donato da un cittadino e che ha soprannominato «Oleandro della Speranza».

Le parole del custode

«In tutti questi anni - aggiunge Ganio- in cui ho fatto il guardiano al cimitero di Borgo Loreto ho avuto modo di conoscere la sofferenza di tante persone, soprattutto di tante mamme che hanno perso un figlio in giovine età. Ho avuto modo di vedere in pandemia l’addio in solitudine ai propri cari, i funerali si sono svolti senza più abbracci o strette di mano, e questo è davvero triste. Questa mia donazione vuol essere un messaggio di speranza in questo periodo difficile, uno sforzo per ridonare alle persone un pò di serenità per andare avanti che si è persa in questi ultimi tempi. Fare il custode per me non è soltanto chiudere o aprire i cancelli del cimitero oppure occuparsi della sua pulizia, vuol anche dire stare vicino alle persone in un momento triste. E’ per me naturale condividere la sofferenza delle persone che ogni giorno varcano la soglia di questo luogo sacro cercando di dar loro conforto e speranza di andare avanti».

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