Aggredita e derubata sotto la minaccia di forbici, la denuncia e le indagini dei carabinieri

Due ragazzini domiciliati al campo nomadi di Strada dell'Aeroporto sono stati denunciati. Uno non è perseguibile perché troppo piccolo.

Aggredita e derubata sotto la minaccia di forbici, la denuncia e le indagini dei carabinieri
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Una dog sitter ha denunciato pubblicamente di essere stata aggredita e derubata sotto la minaccia di un paio di forbici da un gruppo di ragazzi.

Aggredita e derubata

La vicenda l'ha raccontata direttamente la vittima. Lo ha fatto con un lungo post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo Sei di Venaria Se... . Una vicenda che riaccende i riflettori dell'allarme sicurezza sul territorio e che mette in allerta i cittadini. La vittima dello spiacevole episodio non si è certo risparmiata nei dettagli di quanto accaduto nel primissimo pomeriggio di ieri, lunedì 28 gennaio.

"Oggi pomeriggio alle 13.45 sono stata vittima di un furto, ero a passeggio col cane (non mio, lavoro come dog Sitter) ero alla corona verde dove c'è il fiume, dietro il supermercato INS, mi hanno rubato il telefono, erano tre mocciosi minorenni zingari, ho cercato di divincolarmi, ho urlato e mi dicevano di non urlare, ad un certo punto uno di loro ha uscito una forbice e mi ha minacciato di dargli il telefono, ho detto che non avevo niente, ero uscita con il giusto necessario (chiavi, sacchettini per la cacca e cellulare), lo stesso con la forbice mi ha infilato la mano in tasca e se ne sono scappati", racconta la donna.

La reazione

Di fronte a quell'aggressione la donna ha cercato di reagire ma, purtroppo, è stato tutto inutile. "Ho cercato di inseguirli urlando, ma il cane era terrorizzata e mi tirava dall'altra parte. Ho portato il cane a casa sua, quando sono uscita ho trovato giusto una pattuglia nelle vicinanze e ho raccontato loro l'accaduto, hanno avvisato la caserma di venaria e mi sono recata subito li. Ho sporto denuncia, nel giro di mezz'ora avevano già catturato il primo moccioso", continua la donna nel suo sfogo.

Le indagini

 "Qualche ora dopo mi richiamano dalla caserma di Leinì dicendomi che avevano recuperato il telefono e di andarlo a prendere nella caserma di Leinì. Sono andata a Leinì accompagnata da mia madre e siccome la cosa era lunga siamo rimaste lì due ore. Il telefono è intatto, ma quegli schifosi mi hanno tolto vetrino protettivo, cover, la Sim e la micro SD, dove avevo tutte le foto importanti e quelle della mia cagnolina. Mentre aspettavamo erano arrivati i genitori di uno dei tre, maleducati e arroganti, di certo non mi sono stata zitta e gli ho fatto i complimenti, loro hanno detto che suo figlio è stato trascinato e io di tutta risposta ho detto che se era li è perché lo voleva anche lui ed è un delinquente". E' il racconto della donna che ha subito l'aggressione sul territorio di Venaria.

Il caso ha evidentemente, quindi, avuto degli sviluppi che hanno visto impegnati i carabinieri della Compagnia di Venaria. Secondo le prime ricostruzioni i ragazzi, dopo il furto del cellulare alla ragazza, avrebbero tentato di rubare una macchina. Cercando, inoltre, di travolgere il proprietario che si era accorto delle loro intenzioni e che cercava di mettere al sicuro la sua autovettura. I carabinieri sono riusciti a mettersi sulle tracce della banda di giovani grazie anche alle telecamere di sorveglianza installate nella zona. Si tratterebbe, secondo quanto si apprende, di giovanissimi che sono stati rintracciati all'interno del campo nomadi di strada dell'Aeroporto.

I provvedimenti

Secondo le fonti investigative due di loro, di 14 e 15 anni, sarebbero stati denunciati. Il più piccolo della banda non sarebbe perseguibile penalmente perché troppo piccolo. Non è escluso, secondo le prime risultanze delle attività investigative a loro carico, che abbiano compiuto una serie di "colpi" su tutto il territorio della provincia di Torino.

 

 

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