Agricoltura e apicoltura in ginocchio
La mancanza di piogge e la scarsità di nevicate sono al centro di discussioni
La mancanza di piogge e la scarsità di nevicate sono al centro di discussioni. La siccità ha già causato notevoli danni.
Agricoltura e apicoltura in ginocchio
La siccità, un problema serio che rischia di penalizzare in particolare i lavoratori del settore agricolo e del comparto apistico. La mancanza di piogge e la scarsità di nevicate sono al centro di discussioni su più fronti, e la soluzione del problema è difficile da trovare. «Siamo di fronte a un problema molto importante sia nell’entità che nelle conseguenze e di non facile soluzione – dichiara Luca Chiaro vicesindaco di Caluso e agricoltore – è una situazione di lungo termine, sono anni che si sta ripetendo lo stesso scenario. L’acqua è fondamentale per qualsiasi coltura e la sua scarsità rende le scelte di semina non facili, le aziende agricole sono titubanti sul da farsi in merito. Anche i fiumi sono a livelli bassi e sale la salinità delle acque, un rischio che non ci possiamo permettere di correre. Di questo passo saranno compromessi anche i cereali vernini seminati in autunno e l’erba destinata a diventare fieno. L’unica cosa è sperare che piova».
La preoccupazione cresce
Dichiarazioni condivise su più fronti. «La situazione è brutta, speravamo piovesse – dichiara Lodovico Actis Perinetto presidente del Consorzio del Canale Demaniale di Caluso e agricoltore – la situazione in quota non è brutta, ma con queste temperature siamo in seria difficoltà. Lo scorso anno avevamo fatto un accordo con il Gruppo Iren, attuale gestore della diga di Ceresole Reale, di fare una turnazione irrigua quindicinale anziché settimanale qualche risultato era stato raggiunto. Il tutto è stato possibile anche grazie a una vecchia scrittura stipulata nel 1965 tra il Consorzio del Canale di Caluso e Iren in base alla quale era garantito un certo quantitativo di acqua dal 15 maggio al 15 agosto. Una sorta di privilegio del quale cercano di approfittare altre realtà per cui quest’anno sono scettico e non sono in grado di fare previsioni. Anche per la semina il problema esiste, molti agricoltori si sono già orientati sulla semina di cereali invernali che richiedono meno acqua». A essere penalizzati dall’attuale siccità sono anche gli apicoltori. «Già lo scorso anno il nostro settore è stato colpito e abbiamo avuto danni rilevanti – spiega Andrea Bianco titolare dell’Azienda apistica Mario Bianco – le nostre colline sono super stressate, la falda si è abbassata e ci ritroviamo a vivere situazioni paradossali. Un esempio, lo scorso anno i castagni, che sono piante che non richiedono molta acqua, hanno avuto una fioritura precoce e importante, ma non nettare nel fiore, di fatto nonostante la fioritura le api, che sono una sorta di cartina tornasole, non uscivano. Lo scenario si ripresenta il medesimo anche quest’anno, saremo costretti a nutrire le api artificialmente affrontando costi aggiuntivi non indifferenti che penalizzeranno ulteriormente noi apicoltori che, come categoria, non siamo molto tutelati. Speriamo nevichi entro i primi di marzo».