a chivasso

Alla commissione è vietato entrare in mensa

Dopo un nuovo sopralluogo, l’amministrazione ha quindi deciso di spostare i bidoni dell’indifferenziato.

Alla commissione è vietato entrare in mensa
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Unica nota positiva è che i bidoni dell'immondizia posizionati davanti alla scuola materna «Dasso» sono stati spostati. Almeno quelli dell’indifferenziata. Ma questo solo perché l’ha fatto il Comune su insistenti e giustissime richieste dei genitori. E non chi invece avrebbe dovuto farlo.

Riunione della Commissione

I componenti della commissione mensa Chivasso hanno sì incontrato i dirigenti dell'ufficio scolastico, ma  si è risolto con un nulla di fatto. Nel senso che le richieste sono rimaste inevase e le risposte date sono state talmente generiche da risultare pressoché inutili. Vediamo nel dettaglio i punti su cui avrebbe dovuto esserci il confronto. A partire dalla richiesta dei rappresentanti della Commissione mensa  di visionare il Centro Cottura e le varie Mense, data l'introduzione di un’unica modulistica per le visite. Secca la risposta: «Non  è competenza del Comune la concessione del permesso alle visite, bensì  del Dirigente Scolastico. Permesso che non viene dato causa Covid». Peccato però che i genitori  per le elezioni dei rappresentanti di classe  sono potuti entrare a scuola per votare. E il virus?

La scarsità del cibi

Altra questione, la denuncia circa la  scarsa qualità del cibo, dai sughi acidi al pasto freddo per finire agli  eccessivi condimenti nell’insalata. Il Comune ha detto che si tratta di opinioni soggettive e che comunque non ha ricevuto segnalazioni a riguardo e neanche le schede di gradibilità della mensa da parte delle maestre. Restando sempre sui pasti la commissione ha denunciato la presenza di numerosi episodi di parti del pasto non consegnati o serviti in quantità eccessivamente ridotte. «Siamo in un momento di emergenza», il ritornello snocciolato da Palazzo Santa Chiara. Stessa risposta data in merito al rifiuto delle inservienti mensa di tagliare il cibo. Altra lamentela, la presenza di un menù non vidimato dall’Asl e non pubblicato sul sito. Risposta: «Il Comune manderà quello vidimato in precedenza ma ancora in corso di validità». E ancora  dito puntato contro  un menù che secondo i genitori non è equilibrato (uovo presente nelle più svariate forme quasi tutti i giorni)  e che spesso non rispetta quello che viene effettivamente servito in mensa. Domanda che viene rimbalzata all’Asl. Sulla richiesta di riduzione del costo della mensa, soprattutto per chi ha più figli e che venga individuato un metodo più corretto e veritiero, rispetto all’ISEE, per il calcolo della rata della mensa è stato detto: «I criteri per la richiesta di riduzione sono ISEE e nuove normative per emergenza Covid (cassa integrazione, licenziamento) da certificare. Riduzione generica impossibile da attuare dato l'aumento del costo del pasto a causa della pandemia. Ultima nota dolente: l'impossibilità di consumare la merenda pomeridiana all’infanzia. Altra  risposta secca: «Dipende dall'organizzazione della scuola». In conclusione un incontro che ha lasciato con l'amaro in bocca.

Isola ecologica

Dopo le proteste delle scorse settimane (e i continui avvistamenti di topi tra i rifiuti) i genitori della «Dasso» hanno deciso di appellarsi al consigliere comunale Alfonso Perfetto e, di conseguenza, al sindaco Claudio Castello. Dopo un nuovo sopralluogo, l’amministrazione ha quindi deciso di spostare i bidoni dell’indifferenziato (per la carta si dovranno attendere ancora alcune settimane) e di prevedere la realizzazione di una nuova isola ecologica nei pressi della cabina elettrica. con un battuto di cemento per favorire la pulizia dell’area.
Sempre alla «Dasso», l’amministrazione ha voluto realizzare una nuova area giochi con erba sintetica, cantiere seguito da Gianluca De Palma.

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