Alla Dana Italcardano bloccano produzione e camion
I lavoratori dello stabilimento di Crescentino hanno manifestato davanti ai cancelli.

Hanno bloccato la produzione in uno dei giorni più importanti del mese, hanno negato l’accesso all’interno dello stabilimento ai camion. Tutto questo per salvare quei 10 dipendenti legali dall’azienda Dana Italcardano di Crescentino attraverso un’agenzia interinale.
Dana Italcardano bloccano produzione
Operai che alla fine di una lunga giornata hanno ottenuto il prolungamento del contratto come spiega il responsabile sindacale unitario Liberato Dispoto: «Sì, abbiamo raggiunto l’obiettivo dopo che la trattativa si era fermata.
Abbiamo avuto un primo incontro durante il quale il direttore dello stabilimento crescentinese ci ha annunciato la scelta di non rinnovare più i contratti dei dieci operai in staff leasing, cioè di quei giovani lavoratori legati all’azienda attraverso l’agenzia interinale. Premettiamo che all’inizio coloro che lavoravano con questa metodologia contrattuale erano 25 e man mano sono diminuiti sino a dieci.
Naturalmente noi non eravamo contenti di questa scelta.
Così venerdì, 27 novembre 2020 mattina abbiamo avuto un altro incontro al quale erano presenti il direttore di stabilimento, il responsabile dell’ufficio sindacale, i sindacati e noi Rsu. Con me c’era Maurizio Ravarino. In questo incontro l’azienda ha ribadito l’uscita di questi lavoratori perché secondo le loro analisi è una forza lavoro che non serve al momento all’azienda e che nell’anno nuovo non ci saranno commesse significative per prevedere il prolungamento dei loro contratti. Ma noi abbiamo ribadito la nostra contrarietà, così si è interrotto il tavolo. E abbiamo organizzato lo sciopero. Una manifestazione alla quale ha partecipato l’80 per cento dei dipendenti (in azienda siamo 286 assunti da Dana e 10 attraverso agenzia). E dopo l’intero pomeriggio, alle 18.30 siamo stati richiamati dalla direzione. Siamo tornati in riunione e abbiamo ottenuto quanto richiesto: ai dieci operai sarà prolungato il contratto di lavoro sino a marzo. Da marzo a loro, qualora non sia richiesta la loro presenza in azienda, sarà attivata la politica degli ammortizzatori sociali, cioè la cassa integrazione a zero ore. Io credo però che non ne sarà necessario perché c’è e ci sarà lavoro nei reparti dove loro sono impiegati.
Siamo comunque contenti di questo risultato che abbiamo ottenuto dopo settimane di lavoro e una trattativa comunque complessa».
Così lunedì, lo sciopero già annunciato, è stato annullato. Come di consueto i lavoratori sono entrati in azienda rispettando l’orario.