Alluvione 1994, mandateci le vostre foto di quei giorni drammatici
Convegno nell’anniversario del crollo del ponte. Cos’è cambiato da allora?
Alluvione 1994, sono passati 30 anni ed è stato organizzato un convegno per commemorare quei giorni e fare il punto sulla Protezione Civile. Chiediamo ai nostri fedeli lettori di mandarci le foto di quei giorni drammatici che segnarono la storia del nostro territorio.
Alluvione 1994, quei giorni drammatici: mandateci le vostre foto
5 novembre 1994 ore 22.55 un rumore assordante e poi il silenzio.
Un silenzio che fa paura: è crollato il ponte di Chivasso.
Sessantanove vittime, 2.226 sfollati, oltre 200 mm di pioggia in 24 ore, infrastrutture ed immobili distrutti, città e terreni allagati.
La natura di madre benigna si trasformò in matrigna mettendo in ginocchio un’intera Regione.
Mandateci le vostre fotografie di quei giorni che cambiarono per sempre le nostre vite e il nostro territorio al numero whatsapp 347 082 0255 entro domenica 27 ottobre 2024.
Una cerimonia commemorativa
Per non dimenticare, in occasione del trentesimo anniversario della devastante alluvione, il Circolo di Santa Barbara in collaborazione con il Comune di Chivasso organizza una cerimonia commemorativa.
L'evento si terrà sabato 26 ottobre presso il Teatrino Civico di Chivasso, in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa.
A far gli onori di casa il sindaco Claudio Castello che accoglierà alcuni tra i principali testimoni e protagonisti di quel tragico evento come l’ingegner Camillo Vaj e l’allora Capo di Gabinetto del Prefetto di Torino Giuseppe Forlani, moderati dalla giornalista Piera Savio.
«Trent’anni non basteranno a cancellare la paura e la tragedia vissute da Chivasso e dall’intero Piemonte in quei giorni – ha detto il sindaco Claudio Castello -. Contro i disastri meteorologici ed i cambiamenti climatici, l’alluvione del 1994 può fornirci spunti efficaci di riflessione che approfondiremo a Chivasso, riconoscendo parallelamente lo straordinario impegno di coloro che allora non si risparmiarono per sostenere il territorio e contenere i danni».
Il programma della Cerimonia
La cerimonia sarà aperta alla cittadinanza e vedrà la partecipazione di numerose associazioni, autorità civili e militari, amministratori e funzionari comunali che furono in servizio durante quei drammatici giorni di novembre. Saranno presenti anche i rappresentanti dei distaccamenti dei Vigili del Fuoco di Chivasso, Meano (Tn) e Giovo (Tn), che giocarono un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza. Il sindaco Claudio Castello darà il benvenuto a tutti i partecipanti, seguito dalla presentazione delle autorità e degli ospiti.
Mentre Camillo Vaj offrirà una sintesi storica degli eventi; racconti e testimonianze sul crollo del ponte e la ricostruzione, compresa la costruzione del ponte Bailey e la nascita del Polo integrato di Protezione Civile.
Interverranno poi Giuseppe Forlani, Prefetto a riposo ed ex Capo di Gabinetto del Prefetto di Torino e il l Comando del 2° Reggimento del Genio Pontieri di Piacenza.
Seguirà una discussione sull’attuale assetto della Protezione Civile della Regione Piemonte con intervento del dirigente regionale, Franco De Giglio.
Si passerà ad analizzare l’attuale assetto della Protezione Civile della Città di Chivasso con interventi dell’ingegner Franco Capone, Consigliere del Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Torino e Referente COM di Chivasso, e del comandante del Corpo di Polizia locale, Marco Lauria.
In conclusione la consegna delle pergamene
Ci sarà anche l’esposizione di automezzi nel cortile interno del Palazzo comunale, inclusi i nuovi mezzi del distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari di Chivasso, come il nuovissimo Pick up Ford Ranger.
La cittadinanza è invitata a partecipare a questa importante cerimonia per ricordare e onorare coloro che hanno lavorato instancabilmente durante l’emergenza del 1994. Questo evento rappresenta un momento di riflessione e gratitudine verso tutti coloro che, con il loro impegno e dedizione, hanno contribuito a superare uno dei momenti più difficili nella storia recente del Piemonte.