VEROLENGO

Alluvione, «C’è un piano per noi esclusi?»

Mariuccia Valle, residente in via Colombaro, ha già visto la sua casa sommersa dall’acqua e dunque chiede al sindaco come mai nulla sia stata fatto per quell’area.

Alluvione, «C’è un piano per noi esclusi?»
Pubblicato:

«C’è un piano per noi esclusi da quest’opera mastodontica dell’argine che si sta realizzando a Verolengo per proteggere il paese ma non il Colombaro?». E’ questa la domanda che oggi si pone Mariuccia Valle, la residente di quest’area che ha vissuto già diverse alluvioni, che ha visto più volte la sua casa allagarsi per via della furia del Po.

Alluvione, «C’è un piano per noi esclusi?»

«Nel 2004 avevamo 80 centimetri d’acqua in casa, oggi ancora si possono vedere i resti di quell’alluvione – racconta la donna nel suo salotto di casa – La mia abitazione, dove vivono altre due famiglie, è la più bassa del territorio. Mi chiedo se ci sia un intervento anche per noi. Per questo sono andata anche in Comune a Verolengo dopo aver scritto una mail. Volevo parlare con il sindaco, sto aspettando ancora adesso che mi richiami. Negli uffici, dopo che sono stata “rimbalzata” da un dipendente ad un altro, ne ho incontrato uno molto disponibile che mi ha ascoltato e ha anche chiamato in Aipo per chiedere delucidazioni».

Valle sa bene che la vicenda che ha portato alla costruzione di quest’argine è cominciata molti anni fa, dopo l’ennesima piena del 2004. Ma vuole risposte, vuole sapere perché il Colombaro non sarà interessato della messa in sicurezza.

Valle aspetta un dialogo con il sindaco

«Avevamo letto del progetto e so che i miei vicini di casa avevano chiesto ad un geologo e un avvocato di seguire la vicenda. Al primo incontro con gli esperti ero andata anch’io ma non ho poi aderito perché la pensavo in maniera diversa, avrei agito diversamente - spiega la donna – So che il giudice amministrativo aveva dato ragione ai residenti ma che ormai non c’era nulla da fare. Al tempo stesso il sindaco aveva detto che avrebbe cercato una soluzione. Eppure vedo che non ne è stata trovata nessuna. Anzi, leggo sui giornali che sembra che i residenti del Colombaro si siano arresi ma non è così perché quando ho visto l’avvio dei lavori mi sono proprio arrabbiata. Per questo mi sono rivolta al consigliere regionale Gianluca Gavazza, è stato lui a suggerirmi di scrivere al sindaco. E l’ho fatto. Peccato che ancora oggi io non abbia ricevuto una risposta da lui.

Quello che mi domando è perché al posto di creare questa nuova infrastruttura, non si siano rafforzati gli argini già esistenti. Il problema di sistemare gli argini del Colombaro era legato agli espropri? Eppure quando hanno dovuto costruire la strada hanno espropriato senza alcuna difficoltà. Potevano procedere con le stesse modalità, nessuno si sarebbe opposto. Mai avrei pensato che l’Amministrazione escludesse le nostre case da quest’opera. Dunque ripeto: in caso di piena c’è già qualcosa che possa tranquillizzarci, che possa farci sperare? Ci portano via e magari dormiremo in un albergo, ma io vorrei qualcosa in più visto che c’è chi dice che la portata dall’acqua sarà elevata contro chi dice che invece non arriverà più. Io ho già visto la mia casa allagarsi, vorrei evitare. Senza contare che le abitazioni perdono valore, ancora di più dopo quest’opera. Non riesco ad accettare, mi sento trascurata».

Valle chiede che le parti coinvolte comprendano lo stato d’animo di coloro che abitano lì, di chi rischia di vedersi cancellare il lavoro di una vita dalla furia del Po.

Seguici sui nostri canali