Anziani truffati, 336 denunce da gennaio IL VIDEO
Il Questore Francesco Messina ha pensato e creato il Progetto Medusa per salvare i pensionati.
Anziani truffati, 336 denunce da gennaio. Il Questore Francesco Messina ha pensato e creato il Progetto Medusa per salvare i pensionati.
Anziani truffati
Nel contesto dei controlli straordinari del territorio si inserisce anche il Progetto Medusa. Progetto pensato dal Questore Francesco Messina presentato lo scorso mese di giugno e finalizzato a contrastare i fenomeni predatori nei confronti di persone anziane. Nell’ultimo mese sono stati effettuati 28 servizi (21 Macroarea Nord, 7 Macroarea Sud della città). Al servizio, sono state dedicate una quarantina di pattuglie. Nello specifico sono state identificate quasi 200 persone. In questo quadro si inserisce il decremento di eventi tentati e consumati.
Le denunce
Dall’inizio dell’anno, le truffe ad anziani, denunciate alla Polizia di Stato sono state 336; la zona maggiormente colpita è il quartiere di Mirafiori con 91 eventi, seguito da Barriera Milano e Madonna di Campagna entrambi con 48.
Il caso
Nell’ambito del Progetto Medusa è nata l’indagine che ha portato, il 21 agosto scorso, gli agenti ad intercettare e seguire fino a Genova un’Alfa Romeo Giulietta. A bordo tre persone appartenenti all’etnia sinti. Sospettati di questo genere di compiere truffe a danno di persone anziane. L’attività investigativa aveva consentito di accertare che i tre soggetti (due donne e un uomo) avevano intenzione di contattare, all’interno delle loro abitazioni delle persone anziane utilizzando il modus operandi del “finto direttore di banca”. Lo scopo era quello di convincerle a consegnare denaro, oggetti preziosi o carte di credito/bancomat comprensive dei codici PIN.
Le indagini
Grazie alla costante attività di osservazione e controllo dei tre soggetti monitorarti, i poliziotti hanno accertato che le due donne sinti erano entrate nell’abitazione di una donna di 85 anni. Dopo un preliminare scambio di battute, erano riusciti a convincerla che, a seguito di alcuni presunti cambiamenti legislativi introdotti dalla “legge Salvini”, era obbligatorio dichiarare tutto l’oro posseduto se no avrebbe perso ogni valore. La truffatrice ha persuaso la parte offesa a consegnare la carta bancomat e il PIN associato. La vittima, a causa del raggiro, chiudeva e sigillava il bancomat con il PIN in una busta di colore giallo che veniva abilmente sostituita con un’altra dalle due finte impiegate.
Il prelievo al bancomat
Dopo essere uscite dall’abitazione dell’anziana, le due donne sono risalite sull’auto dove ad attenderle c’era il complice. Poco dopo, da alcuni sportelli bancomat hanno effettuato alcuni prelievi: complessivamente 500 euro.
L'arresto
Gli agenti, dopo aver osservato i prelievi fraudolenti, hanno arrestato in flagranza, per furto aggravato in abitazione e utilizzo indebito di carta abilitata al prelievo di denaro, i tre soggetti con a carico diversi precedenti di polizia per reati della stessa indole:
- CENA Irma, classe 1967;
- CENA Armandino, classe 1973;
- GRIMALDI Erika, classe 1974.
La perquisizione
Nel corso delle perquisizioni gli agenti hanno sequestrato il bancomat della parte offesa e la somma fraudolentemente prelevata dagli sportelli ATM. Altro denaro contante (2850 euro probabilmente sottratti alla parte offesa o ad altri individui in corso di identificazione), telefoni cellulari, guanti, abbigliamento ed altro materiale utile allo sviluppo delle indagini in corso su altri episodi analoghi commessi a Torino e in altre città del nord-ovest. Inoltre, la polizia ha sequestrato l’Alfa romeo Giulietta, utilizzata per commettere il crimine e un Porsche Macan, rinvenuto all’interno dell’area nomadi di corso Ferrara 44 A ed in uso a CENA Irma. Gli agenti li hanno sottoposti a sequestro in quanto ritenuti beni intestati fittiziamente a soggetti terzi. La Squadra mobile ha sequestrato la somma di 4900 euro, ritrovata nell’abitazione di CENA Irma, in quanto verosimilmente proveniente dalla commissione di altri delitti dello stesso tipo.
Un'altra truffa
Ieri pomeriggio, inoltre, personale della Squadra Mobile impegnato all’interno del Progetto Medusa, ha tratto in arresto a Torino un cittadino italiano, verosimilmente di origine sinti-polacca, LAKATOSZ Simone, classe 1996, nato e residente a Novara, con pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio. Il ventiduenne, con la complicità di un minore di 17 anni, nella mattinata di ieri aveva ordito una truffa ai danni di un cittadino italiano di 76 anni.
L'episodio
La donna dunque ha chiamato l'anziano spacciandosi per la figlia che aveva urgente bisogno di soldi. L’anziano raccoglieva una cifra di denaro in contanti di quasi 3000 euro, nonché diversi monili in oro. Sotto casa, ad aspettarlo, il diciassettenne che, presa in consegna la busta contenente il denaro e l’oro, saliva in auto guidata proprio da LAKATOSZ. Gli uomini della Squadra Mobile hanno fermato l'auto. Gli agenti hanno arrestato LAKATOSZ. Hanno invece denunciato il minorenne. La perquisizione domiciliare effettuate a Novara ha portato al rinvenimento, oltre che di quattro telefoni cellulari e di venti schede sim di gestori stranieri, di numerosi oggetti in argento provento di furto.