Arrestata latitante legata al clan Casamonica
Era ricercata dal 2012 in seguito alla richiesta di arresto per produzione e spaccio di stupefacenti
Era ricercata dal 2012 in seguito alla richiesta di arresto per produzione e spaccio di stupefacenti
TORINO - Gli agenti del Commissariato Centro nei giorni scorsi hanno tratto in arresto, a seguito di ordinanza restrittiva in carcere emessa dal Tribunale di Roma, Bambina De Rosa, di 37 anni.
La donna, latitante dal 2012, era gravata dall’ordinanza per reati attinenti la produzione e il traffico di sostanze stupefacenti commessi a Roma, prima del 2012 da un sodalizio di 38 coimputati associati tra loro nel cosiddetto “Clan Casamonica”. Le indagini della Squadra Mobile di Roma avevano permesso di smantellare questo gruppo criminale dedito alla consumazione di gravi reati commessi in diversi anni. Nell’operazione era anche stato disposto il sequestro patrimoniale di ingenti capitali a carico di molti dei coimputati.
All’individuazione della donna gli investigatori sono giunti attraverso una lunga e articolata indagine sul territorio. La donna, pur essendo residente a Torino, aveva fatto perdere le proprie tracce. La trentasettenne, di etnia nomade e giostraia di professione, aveva la residenza presso la Confesercenti in quanto esercente pubblici spettacoli viaggianti. Nella circostanza, gli agenti hanno anche scoperto che allo stesso indirizzo erano residenti i figli minori della donna. Poiché uno dei figli era in età scolastica, dopo aver accertato pregresse iscrizioni temporanee in diverse scuole del Piemonte, gli agenti del Commissariato Centro con l’inizio della scuola hanno iniziato a monitorare alcuni istituti scolastici per verificare se la donna si adoperasse dell’incombenza di portare i figli a scuola. Tale ipotesi è divenuta concreta quando, alcuni giorni fa, gli agenti hanno osservato una donna la cui sembianze ricordavano la fisionomia della persona ricercata.
Gli agenti l’hanno fermata all’interno dell’istituto scolastico mentre stava compilando dei moduli di iscrizione nei quali dichiarava i suoi reali dati anagrafici. Nonostante il tentativo della donna di eludere agli agenti la sua vera identità, questi ultimi l’hanno arrestata in esecuzione al provvedimento del quale era destinataria.