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Arriva il si del Comune all’antenna dopo il parere positivo di Arpa

Formia: «Non c’è stata altra scelta, in questo modo l’antenna finirà lontano dalle case»

Arriva il si del Comune all’antenna  dopo il parere positivo di Arpa
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Il Comune di Mazzè ha detto «si» all’antenna 5G per la telefonia mobile proposta dalla società Inwit su un terreno comunale vicino al cimitero di Tonengo che servirà a coprire Casale, frazione finora priva di copertura telefonica (bianca). Il perchè del ritardo da parte del Comune di tale decisione, con un diritto di prelazione già scaduto da giorni, lo spiega il sindaco Marco Formia. «Prima di esprimerci- dice Formia- aspettavamo di sapere il parere dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Le avevamo scritto per avere chiarimenti in merito all’antenna 5G. Ci ha finalmente risposto che l’impianto è conforme alle caratteristiche previste per i campi elettromagnetici».

Arriva il si del Comune all’antenna dopo il parere positivo di Arpa

Quindi, è stata presa la decisione. «E’ stata convocata una riunione di giunta - prosegue Formia - che ha deliberato di dare in locazione il terreno comunale vicino al cimitero di Tonengo per realizzare questo progetto». La delibera di giunta sottolinea che queste antenne sul territorio non solo di Mazzè ma di tutt’Italia sono state incentivate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in modo da offrire entro il 2026 nuovi siti radiomobili 5G, rilegati in fibra ottica, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una tecnologia all’avanguardia. «Non c’è stata altra scelta, in questo modo l’antenna finirà lontano (200 metri) dalle case - spiega Formia - Se non avessimo accettato l’antenna, la società si sarebbe rivolta ai privati che andavano a farla mettere sui propri terreni vicini (a 30 metri) alle case». In effetti, almeno una decina di privati (molti dei quali neppure residenti a Mazzè ma a Novara o Vercelli) erano stati contattati dalla società Inwit ed avevano già dato «carta bianca» per il progetto. Forse, attratti da un’offerta di 7 o 8 mila euro di affitto all’anno. Una locazione che per il terreno del Comune si trasforma in 10 mila euro annuo. «A noi non cambiano la vita quei soldi- precisa Formia- Questi introiti verranno utilizzati per effettuare i controlli che portino a verificare che le emissioni siano quelle previste dalla legge, e cioè non oltre 6 volt al metro quadro. Non ho la competenza medica nè scientifica per dire se 6 volt al metro quadro siano tanti. Però, la normativa europea ne consente 60 volt al metro quadro, quindi la legge italiana è a garanzia della salute dei cittadini. C’è da aggiungere che, incitato dalle compagnie telefoniche, lo Stato sta valutando una revisione della legge per portare ad aumentare quei 6 volt a 20 o 25 al metro quadro». Già si può immaginare quale sarà il dibattito nel corso del consiglio comunale convocato domani, giovedì 27 luglio, alle 19 nella sala consiliare in occasione dell’ultimo punto all’ordine del giorno, quando il capogruppo Stefano Anzola di minoranza «Attivamente» presenterà una mozione di opposizione all’installazione della nuova antenna 5G. Ma, come si suol dire, «il dado è tratto», la decisione ormai è presa e non si cambia più.

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