SANITA'

AslTo4, tempesta perfetta: tutto sulla maxi inchiesta

Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo di Ivrea Gabriella Viglione e dai PM Valentina Bossi e Alessandro Gallo, è ancora in una fase embrionale, e per questo deve valere il doveroso principio della presunzione di innocenza per tutte le persone coinvolte

AslTo4, tempesta perfetta: tutto sulla maxi inchiesta
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Una «tempesta perfetta» sul mondo della sanità piemontese che ha rovinato il Natale a venticinque colletti bianchi che a vario titolo sono ingranaggi della complessa macchina amministrativa dell’Asl e della CM Service di Cascinette d’Ivrea, al centro di più di un punto da chiarire.

AslTo4, tempesta perfetta

Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo di Ivrea Gabriella Viglione e dai PM Valentina Bossi e Alessandro Gallo, è ancora in una fase embrionale, e per questo deve valere il doveroso principio della presunzione di innocenza per tutte le persone coinvolte.

Fa specie, comunque, leggere nelle carte i nomi del direttore generale Stefano Scarpetta (accusato di abuso d’ufficio per la nomina di un primario), della dirigente delle Professioni Infermieristiche Carla Fasson (abuso d’atti d’ufficio e corruzione), del direttore amministrativo dell’Asl Stefano Loss Robin o ancora di Carlo Bono (direttore del distretto sanitario di Settimo che in molti - soprattutto nella Lega - avrebbero voluto come direttore sanitario dell’Asl), nei guai per corruzione per aver (secondo le accuse) favorito la CM Service nella gestione di due RSA.

Una caduta degli dei che gli inquirenti descrivono come un turbinio di favori che fa pensare al Signor Wolf di «Pulp Fiction», quello che «risolve problemi», anche se i contorni sembrano di una squadra interessata più ai propri interessi che a quelli dell’Asl. In mezzo, nomine di dirigenti, carriere lampo, affidamenti di servizi.

Dalla direzione dell’azienda sanitaria nessun commento, anche se è facile intuire il nervosismo scatenato dalla lettura dei nomi degli indagati. Oltre a quelli citati in precedenza, ricordiamo Anna Maria Ghiberti (direttore amministrativo dell’ospedale di Settimo Torinese), Marianna Anselmo (dipendente della CM Service), Claudia Griglione (tecnico dell’AslTo4), Maurilia Ognibene (tecnico della prevenzione dell’AslTo4), Andrea Fiorillo (ingegnere, dirigente dell’AslTo4), Enzo Carlo Bertellini (tecnico della prevenzione dell’AslTo4), Maria Grazia Gazzera (assistente sanitaria del Dipartimento Materno e Infantile dell'Asl To4 e consigliere comunale a Cuorgnè), Massimo Gai (medico, coordinatore dello SpreSAL di Ivrea), Gaia Pavan (tecnico della prevenzione - SPreSAL), Mariella Forma (coordinatrice laboratorio analisi AslTo4), Michele Scusello (capo area socio sanitaria CM Service), Mauro Milan (avvocato), Dario Fornasieri (coordinatore laboratorio analisi AslTo4) e Marco Salvagno (ex Tenente Colonnello della Guardia di Finanza - già ai Baschi Verdi ti Torino - ora direttore operativo del Mater Olbia Hospital di Olbia).

E ancora Alessandro Rossi (commercialista, amministratore delegato della SAAPA, società che gestisce l’ospedale di Settimo - espressione della Regione Piemonte), Massimo Cassinelli (deus ex machina della CM Service), Anna Maria Conversa (imprenditrice, moglie di Cassinelli), Carmela Rita Conversa (dirigente CM Service).

Ultimo nome quello di Gian Livio Lembo, storico sindacalista della UIL e coordinatore di radiologia all'ospedale di Settimo. Stando alle prime informazioni raccolte, Lembo sarebbe finito nei guai per aver vinto il concorso di coordinatore (ruolo che già ricopriva in precedenza, poi il rinnovo dei contratti ha spinto l’Asl a bandire nuovamente tutte le 117 posizioni già assegnate) essendo l’unico partecipante.

Come detto in questa fase, altri dettagli (che i cittadini hanno tutto il diritto di sapere) potrebbero arrivare solo dall’Asl, ma in via Po sembra prevalere la linea del silenzio.
A tremare ora è anche la politica, con decine di eletti che sembrano aver perso memoria dei loro legami all’interno dell’Asl.

«E’ giunta l’ora di dire basta a profitto e speculazione sulla cura»

Se le altre sigle sindacali hanno per ora scelto la linea del silenzio, Walter Paganuzzi e Francesco Diritto di «Si Cobas Sanità e Funzione Pubblica» hanno diramato un duro comunicato sui fatti di cronaca che negli ultimi giorni hanno travolto l’AslTo4.

«Come Si Cobas Sanità e Funzione Pubblica - si legge in un documento - non potevamo esimerci dall'esprimere una nostra considerazione in merito alle indagini di questi giorni su concorsi truccati, carriere veloci per alcuni dipendenti e appalti sospetti nell'ASL TO4, azienda del Piemonte di notevole importanza con quasi 4400 lavoratori e che risponde al bisogno di salute di un numero di residenti superiore a 500 mila cittadini.
Di fronte a ipotetici reati non vogliamo colpevolizzare o condannare nessuno, non spetta a noi farlo.
Il S.I. COBAS vuole porre l'attenzione invece su argomenti di interesse di cittadini e lavoratori, partendo dal fermo principio dell'universalità, uguaglianza e gratuità della sanità, con l'intento e l'azione sindacale atta a contrastare la corsa alla privatizzazione e a quella logica privatistica che con l'aziendalizzazione domina la sanità a discapito di tanti cittadini.
E' ora di dire basta al profitto e alla speculazione sulla cura; la salute non può essere merce. Basta con le liste di attesa infinite, così lunghe da fare decidere (per chi può) ad affidarsi al privato.
Dal Pronto Soccorso sovraffollato alle liste di attesa, il rimedio denominatore comune, è il ricorrere ai privati, tutto questo dopo aver devastato la sanità pubblica.
Tutte le ASL, come la TO4, sono gli esecutori del disegno politico in atto da tempo che solo una mobilitazione di cittadini e lavoratori della sanità potrà bloccare. Invitiamo tutti a fare un passo avanti, cittadini e lavoratori. Un passo costruttivo e di lotta per la salvaguardia della nostra Sanità Pubblica. Indagini e blitz della Guardia di Finanza non aiutano sicuramente a fare mantenere un rapporto di fiducia tra cittadini e chi amministra la sanità. Infine, vogliamo dire che i veri protagonisti di una sanità pubblica non ancora affondata sono tutti i lavoratori e le lavoratrici, tra di loro anche i 4 mila 400 dell'AslTo4; Sulle loro spalle si regge tutto il peso, non solo del carico di lavoro».

Appalti e nomine, i filoni d’indagine

In attesa che da fonti ufficiali arrivino nuovi dettagli sull’inchiesta che sta travolgendo il mondo della sanità chivassese, le indiscrezioni fino ad ora raccolte permettono di tracciare almeno il quadro dei filoni d’indagine seguiti dalla Procura eporediese guidata da Gabriella Viglione.

Inutile bussare alla porta dell’AslTo4: da via Po, immaginiamo non senza qualche imbarazzo, non trapela nulla se non «massima collaborazione» con gli inquirenti. Peccato, perché sarebbero molte le risposte ai cittadini che potrebbero arrivare dal direttore generale Stefano Scarpetta.

Tornando all’inchiesta, un filone riguarderebbe irregolarità in appalti per l’ospedale di Settimo Torinese, mentre un secondo punto da chiarire sarebbe legato alla gestione di RSA a Settimo e San Mauro. Tutti appalti in cui si ripeterebbe il nome della Cm Service, azienda sempre più attiva nel mondo della sanità piemontese e non.

A ancora, gli investigatori starebbero passando al setaccio su alcuni concorsi, tra cui quello che ha visto vincitore Gian Livio Lembo, sindacalista, unico partecipante.

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