CHIVASSO

Atc, i conti non tornano: la Finanza in Comune

A Palazzo Santa Chiara gli agenti della sezione Danni Erariali della Polizia Tributaria: si indaga sulle morosità colpevoli nelle case, un buco da 200 mila euro

Atc, i conti non tornano: la Finanza in Comune
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«La questione merita l’attenzione della Corte dei Conti». Quando, esattamente un anno fa, la consigliera di Forza Italia Clara Marta pronuncia queste parole, non sa di aver fatto una vera e propria premonizione.

Atc, i conti non tornano: la Finanza in Comune

Il tema è quello delle «morosità colpevoli»: si tratta di utenti delle case Atc (nel caso specifico via Togliatti e via Ajma) che potrebbero pagare gli affitti ma non li pagano. In questo caso, dopo svariati solleciti, ATC chiede ai Comuni di effettuare entro 30 giorni il provvedimento di decadenza del contratto di affitto che deve comprendere un termine compreso entro 90 giorni per il rilascio dell’alloggio. In caso di mancato intervento comunale, gli importi dovuti al gestore dalla data della mancata pronuncia di decadenza e per tutta la durata futura della locazione saranno a carico del Comune.
Una zuppa da almeno 200 mila euro che, appunto un anno fa, l’Agenzia Territoriale per la Casa ha chiesto a Palazzo Santa Chiara scatenando un terremoto in Consiglio Comunale. Terremoto che però non è nulla rispetto a quanto successo nelle ultime settimane in piazza Dalla Chiesa.
Gli uffici, infatti, nelle scorse settimane hanno ricevuto la visita degli agenti della sezione Danni Erariali della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, in servizio distaccato presso la Corte dei Conti, chiamati a verificare sia la «scala gerarchica» sia il perché il Comune non abbia mai proceduto contro i morosi.

L’elenco di questi ultimi è lunghissimo, e comprende anche quelli che in passato erano stati definiti «professionisti dell’assistenzialismo».
Per quanto riguarda i dirigenti, invece, i nomi sono quelli dei più alti in grado a Palazzo Santa Chiara dal 2018 ad oggi, con l’aggiunta di chi aveva (o ha) una posizione organizzativa nel settore degli Affari Sociali.

La domanda che muove le Fiamme Gialle è una sola: perché non è stato fatto nulla?

«Dal 2019 al 2023 - aveva spiegato in merito Clara Marta - nonostante i solleciti giunti al protocollo da parte di ATC, il Comune di Chivasso non ha provveduto a quanto previsto dalla norma, assistendo passivamente alla trasformazione di un debito che era di privati in debito delle casse comunali, fatto di per sé già grave, ma di più, non ha nemmeno inserito queste somme a bilancio».
Il caso era approdato in Consiglio il 24 luglio del 2023, e la seduta aveva registrato l’assenza («strategica», per la minoranza) del sindaco Claudio Castello e il voto contrario («Non sul merito, ma sul metodo») di Cristina Peroglio del Pd, segno dei pesanti mal di pancia interni al partito di maggioranza.
In attesa del verdetto degli inquirenti, non si può non ricordare l’imbarazzo per una vicenda che ha, di fatto, confermato come decine e decine di famiglie abbiano vissuto a scrocco e a spese della Comunità, senza che mai nessuno (pur avendone contezza e possibilità) abbia mai bussato alle loro porte. Eppure, nelle carte, ci sono anche i termini delle decadenze, richieste ma mai eseguite anche perché, in caso contrario, ATC avrebbe una quarantina di appartamenti pronti per essere assegnati a chi ne ha realmente bisogno.
Diverso il caso delle morosità incolpevoli, che ammontano a 450 mila euro: la norma prevede che le morosità di utenti assegnatari di alloggi Atc, che, per condizioni oggettive non sono in grado di pagare (Isee sotto soglia...) vengano ripartite per il 40% al Comune e il 60% alla Regione a valere sul fondo sociale. Dal 2011, anno di richiesta da parte di Atc delle morosità 2008, al 2019 (ultimo anno richiesto da Atc) il Comune avrebbe sempre effettuato stanziamenti inferiori rispetto alle richieste Atc, adducendo delle considerazioni discrezionali che non sarebbero contemplate dalla normativa.

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