Baby Gang, la città sotto scacco: sono i «bulli» della scuola Dasso
Vandalizzati il Movi e i parchi giochi di via Po e via Mazzè.

Studenti accerchiati, colpiti con petardi e minacciati. Vandalizzati il Movi e i parchi giochi di via Po e via Mazzè a Chivasso.
Baby Gang, la città sotto scacco
Nell’attesa di riuscire a parlare con la dirigente dell’Istituto Comprensivo «Dasso» Daniela Franzino (anche martedì 8 febbraio, siamo stati rimbalzati alla «Prossima settimana»), non possiamo non prendere atto di come il nostro servizio sui bulli che rendono la vita impossibile agli studenti abbia sollevato il coperchio di un «vaso di pandora» dal contenuto davvero inquietante.
E’ bastata la fotografia della prima pagina de «la Nuova Periferia» della scorsa settimana, infatti, per scatenare decine e decine di commenti sia sui social che nelle chat delle classi maggiormente colpite dal problema.
Episodi gravissimi, che sembra impossibile accadano all’interno di una scuola pubblica.
Le reazioni dei professori
E così, tra genitori costretti ad accompagnare i figli praticamente in classe per paura che siano vittime di lanci di petardi o peggio, ed altri che devono quotidianamente lottare con ragazzini che hanno paura ad uscire di casa, è emerso, come detto, un quadro ancora peggiore.
Questi «teppisti», e non possono essere definiti altrimenti, hanno ormai instaurato un clima di terrore ben oltre i confini della «Dasso», dove tengono testa ad insegnanti che, onestamente, non sanno nemmeno loro come comportarsi.
Anche se dalla scuola non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale, pare che almeno il «capo» di questa baby gang sia stato allontanato, anche se nessuno sembra essersi accorto di un clima più sereno tra le mura di via Blatta.
Sì, baby gang, perché mettendo insieme tutte le tessere dei racconti delle famiglie il quadro è proprio quello. Alle vessazioni nelle aule e nei corridoi si aggiungerebbero infatti aggressioni e intimidazioni al di fuori della «Dasso».
C’è chi ha vietato alla propria figlia di uscire di casa da sola, anche solo per portare a spasso il cane, chi ha dovuto rivolgersi alla psicologa della scuola per superare il trauma di essere continuamente presa di mira dai bulli.
Una bambina sarebbe stata addirittura accerchiata nei pressi dell’ufficio postale di via Dante Alighieri: dopo le minacce di ucciderle il cucciolo, sarebbe stata poi «invitata» a non dire nulla, perché in caso contrario i teppisti sarebbero tornati a cercarla accompagnati da altri «amici».
Una situazione davvero assurda, che ha spinto molti a modificare le proprie abitudini di vita evitando ad esempio di andare al parco giochi di via Mazzè, alle spalle della scuola «Mazzucchelli».
Agiscono anche nei parchi
Ed è proprio questa area verde, frequentatissima da bambini e famiglie, che sarebbe diventata il (secondo) terreno di caccia della baby gang.
Il copione è sempre lo stesso (insulti, minacce, piccole «estorsioni) a cui si aggiungono i lanci di petardi già segnalati all’ingresso della «Dasso» e atti vandalici ai danni dei giochi.
Danneggiamenti che lo scorso fine settimana si sono registrati anche nel parco giochi di via Po, con un paio di altalene «arrotolate» sulle strutture e alcune sedie sfasciate e abbandonate a terra o sul «castello» destinato ai più piccoli.
A questo punto, però, non ci si può non chiedere come possa una Città come Chivasso tollerare tutto ciò: va bene, le telecamere non funzionano, va bene, la polizia locale è impegnata in altre attività, va bene, non ci sono nemmeno più nonni vigile da inviare a «dare un’occhiata», ma non si può nemmeno permettere che a causa di tutte queste mancanze siano dei ragazzini a dettare le regole.