Bandiere a mezz'asta a Cavagnolo dopo la sentenza Eternit Bis

La condanna è stata annullata

Bandiere a mezz'asta a Cavagnolo dopo la sentenza Eternit Bis
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E' stata annullata in Cassazione la condanna per le vittime dell'amianto nel processo Eternit bis che vede imputato il magnate svizzero, Stephan Ernest Schmidheiny. Il Comune di Cavagnolo,  appresa la  notizia, abbassano le bandiere a mezz'asta.

Bandiere a mezz'asta a Cavagnolo dopo la sentenza Eternit Bis

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna.  Gli atti sono stati rinviati alla Corte di Appello di Torino. I motivi dell’annullamento non sono ancora stati noti. Il magnate svizzero Stephan Schmidheiny aveva già ottenuto dalla Corte di Appello di Torino una riduzione della pena per omicidio colposo ad un anno e 8 mesi di reclusione (Nel 2018, in primo grado, Schmidheiny era stato condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo).

La reazione di Cavagnolo

"Ennesima sentenza ribaltata, ennesimo processo a rischio prescrizione. Non ci sono molte parole, solo desolazione, rabbia e cordoglio per le troppe vittime dell’amianto. Il resto oggi lo esprimiamo abbassando le bandiere a mezz’asta. - Afferma Andrea Gavazza, sindaco di Cavagnolo . Eternit, ennesima ingiustizia".

Il ricordo delle vittime dell'amianto

Lo scorso 28 aprile,  il Comune di Cavagnolo nella Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro ha ricordato le vittime dell'amianto. Una manifestazione promossa dall’Amministrazione comunale di Cavagnolo guidata dal sindaco Andrea Gavazza alla quale avevano preso parte anche il Consiglio comunale dei Ragazzi e il Gruppo Locale A.F.e. V.A. (Associazione familiari vittime dell’amianto). La cerimonia si  era aperta con la Santa Messa in ricordo delle vittime dell’amianto. Poi, il corteo si è diretta alla lapide in ricordo delle vittime dell’amianto presso il Palazzetto dello Sport per la deposizione dei fiori. Già i quell'occasione il sindaco Gavazza  nel suo discorso aveva espresso la sua forte disapprovazione su quanto accaduto sino a quel momento: «E’ una giornata che celebriamo annualmente in ricordo delle vittime dell’amianto. Ci ritroviamo per ricordare le vittime ma anche per chiedere giustizia anche se sappiamo, in questi ultimi anni quanto sia stato difficile credere in un ideale di giustizia.

Sappiamo infatti che il processo Eternit che si è svolto a Torino non si è concluso come speravamo: è stato prescritto, ma non sono prescritti il dolore e la rabbia verso coloro che sono moralmente colpevoli di chi ha causato questo. E noi ogni anno ci riuniamo per non dimenticare e per far giustizia dobbiamo impegnarci per la sicurezza attraverso le bonifiche e assicurando la salute».
Dopo quella celebrazione adesso è arrivato l'ennesimo colpo duro ovvero  l'annullamento in appello  della condanna a 1 anno e 8 mesi  peri l magnate svizzero.

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