Belfiore su Omicidio Caccia: "Io e Schirripa solo conoscenti"

Scagiona il panettiere di Torrazza dall'accusa di essere l'esecutore materiale: "Lo conoscevo perché ho battezzato sua figlia"

Belfiore su Omicidio Caccia: "Io e Schirripa solo conoscenti"
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Scagiona il panettiere di Torrazza dall'accusa di essere l'esecutore materiale: "Lo conoscevo perché ho battezzato sua figlia"

SAN SEBASTIANO - A scagionare Rocco Schirripa come assassino del giudice torinese Bruno Caccia è lo stesso Domenico Belfiore. Condannato all'ergastolo come mandante dell'omicidio, si difende e difende l'ultimo accusato di quella vicenda.

Nell'udienza che si è tenuta a Milano e che ha raggiunto in ambulanza viste le sue precarie condizioni di salute, Belfiore ha proclamato la sua innocenza e ha ricordato che il suo collegamento con Schirripa si è limitato al battesimo di uno dei figli. Secondo quanto riportato da Belfiore non solo la sua condanna è ingiusta, ma anche i collegamenti con quello poi indicato come esecutore del delitto sono inesistenti.

Schirripa, panettiere di Torrazza, era stato arrestato un anno fa con un "colpo di scena" rispetto alle prcedenti indagini che stavano per andare in archivio senza il nome del killer del giudice.

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