Big Bench imbrattata da una scritta nera
La dura condanna del sindaco Cena
Lasciare scritte in modo anonimo su beni comuni o privati è purtroppo un modo troppo diffuso di non senso civico e di non rispetto per gli altri.
Big Bench imbrattata da una scritta nera
E non succede solo nelle città dove a essere utilizzati come post-it sono muri di edifici o di abitazioni o addirittura monumenti o luoghi di culto. I post-it si possono rimuovere facilmente, le scritte no. Anche a Caluso abbiamo traccia di questi «writers» e non in paese, bensì nel bel mezzo dei vigneti. Oggetto dell’atto inopportuno, per non dire vandalico, la Big Bench (la panchina gigante) che chi cammina nei sentieri collinari incontra e può utilizzare per una sosta panoramica. «Io e te tre metri sopra il cielo», queste le parole scritte in nero a caratteri grandi che spiccano sul giallo della panchina tra le vigne. Un writer dall’animo romantico che però ha scelto un modo a dir poco inopportuno per manifestare il proprio sentimento verso la persona amata. Un frase questa che ripropone il romanzo di Federico Moccia che ha ispirato nel corso degli ultimi 20 anni numerosi adolescenti e il titolo, «Tre metri sopra il cielo viene presa d’ispirazione dai giovani ed è diventato un vesto e proprio must dell’amore, ma questo non toglie che il gesto compiuto ai danni della panchina gigante è a tutti gli effetti da condannare.
La condanna del sindaco
«La panchina panoramica imbrattata con una scritta, che di per sé potrebbe essere un bel pensiero scritto su un taccuino, non è un segno di rispetto per la comunità – dichiara il sindaco Maria Rosa Cena – a chi ha compiuto il gesto di certo non gradito chiederei, se sono persone educate, di andare a cancellare quella scritta, sarebbe un bel gesto di civiltà».