Bimba disabile umiliata al ristorante: "Basta giocare con il sonaglio"

L'episodio ha coinvolto una piccola di Verolengo. 

Bimba disabile umiliata al ristorante: "Basta giocare con il sonaglio"
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Bimba disabile umiliata al ristorante: "Basta giocare con il sonaglio che mi disturbi". L'episodio ha coinvolto una piccola di Verolengo.

Bimba disabile umiliata al ristorante

Due episodi distinti, anche per il loro finale, ma certamente che fanno riflettere quelli che si sono svolti a Torino sabato sera, in due locali.  In poche ore, infatti, la storia di un gruppo di disabili cacciati da un ristorante proprio perché disabili ha raggiunto tutta Italia. Una storia assurda che proprio la mamma di uno di questi ragazzi ha raccontato sui social. Ma la stessa sera, una bimba disabile ha vissuto una brutta esperienza.

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Il racconto del papà

La bimba in questione è la piccola Asia che insieme ai suoi genitori e alle sue due sorelline stava cenando in un ristorante giapponese della città.
«C’era un tale caos all’interno del locale che non riuscivo nemmeno a parlare con mia moglie che avevo davanti - racconta Davide Lastella, papà di Asia -. Ad un certo punto della serata una ragazza al tavolo davanti, si volta e mi chiede, in tono molto scortese, di togliere alla bambina il gioco che aveva in mano perché le stava provocando il mal di testa. Non potevo credere a quello che mi era stato chiesto, così le ho chiesto gentilmente di ripetere. Quando ha ripronunciato quelle parole, l’ho guardata e le ho detto che per nessun motivo avrei tolto un semplice sonaglio dalle mani di mia figlia che stava giocando senza creare alcun disturbo».
«In 11 anni - racconta Davide - mai nessuno ci aveva detto che Asia disturbava o creava problemi. Questa ragazza, avrà avuto 18 anni, dovrebbe solamente vergognarsi».  Una storia, quella che il papà di Asia ha raccontato, che ha trovato grande solidarietà.

Ragazzi down cacciati dalla trattoria

C’è tanta amarezza nelle parole che la mamma di un ragazzo down ha scritto in un lunghissimo ma importante post su Facebook. Un caso, quello che vissuto in prima persona, che ha fatto molto riflettere la città e non solo. Quello che è accaduto sabato 1 dicembre, infatti, ha dell’incredibile: “Una pizzeria ha cacciato un gruppo di ragazzi down” spiega la donna.

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