TORRAZZA PIEMONTE

Bimbo rompe la porta del «castello» di Pinuccia

Il sindaco e la famiglia spostano il gioco all’asilo

Bimbo rompe la porta del «castello» di Pinuccia
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Nel parco giochi di via Roma, il più grande di Torrazza Piemonte e anche quello più frequentato, domenica 19 febbraio è stato posato e inaugurato un nuovo gioco.

Nuovo gioco al parco

Nel parco giochi di via Roma, il più grande di Torrazza Piemonte e anche quello più frequentato, domenica 19 febbraio è stato posato e inaugurato un nuovo gioco, un castello, acquistato con il denaro che la famiglia di Pinuccia Crapanzano, la giovane mamma vinta dal Covid19 nella primavera del 2020, ha raccolto in sua memoria. Un gioco comprato affinché i più piccoli potessero avere un’ulteriore attrazione per giocare. Peccato che già il giorno successivo alla sua installazione qualcuno abbia pensato bene di utilizzarlo per fumare.

E' stato danneggiato

«Fumavano sigarette, non spinelli» ha precisato il sindaco Massimo Rozzino che, grazie al sistema di videosorveglianza ha individuato i giovani che comunque non dovevano trovarsi all’interno del gioco perché troppo grandi per utilizzarlo.
E, pochi giorni questo episodio, invece, un bambino che frequenta i primi anni della scuola primaria ha pensato bene, giocando, di staccare la porta del castello e di lanciarla. Dunque, un altro danno. Questa volta materiale. Ed ecco che, a fronte di questa situazione, il primo cittadino e la famiglia di Pinuccia sono giunti ad una conclusione: spostarlo.

Spostato all'asilo

«Abbiamo deciso di comune accordo con la famiglia di trasferirlo nel parco della scuola dell’infanzia - ha spiegato il sindaco - Dopo aver visto il bambino romperlo attraverso i filmati delle videocamere, si è scelto di dedicarlo ai soli bambini che hanno tra gli 0 e i 6 anni visto che in quel giardino giocano i bambini del nido e della scuola dell’infanzia. Una scelta giusta perché la famiglia ha comprato quel gioco in un’azienda che si dedica proprio alla vendita di materiale per gli utilizzi pubblici, dunque spendendo anche una cifra considerevole e non è giusto che per l’errore di pochi, ne paghino tutti le conseguenze».

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