PANDEMIA

Boom di contagi in frazione, colpa del Carnevale

Nel mirino pranzi, cene e... fagiolate.

Boom di contagi in frazione, colpa del Carnevale
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Castelrosso, il focolaio a Carnevale. Nella frazione di Chivasso i casi di positività sfiorano la quarantina. Nel mirino pranzi, cene e... fagiolate.

Boom di contagi in frazione, colpa del Carnevale

Che i castelrossesi siano quasi impossibile da controllare lo aveva imparato, a proprie spese, anche il Conte Margherio, rimasto alla guida della Contea per appena nove mesi, nel 1694.
Cosa sia successo di preciso nessuno lo sa, ma i Conti Margherio hanno superato i secoli diventando le maschere della frazione.
Ed è proprio a Carnevale che si sarebbe scatenato il focolaio in grado di contagiare una quarantina di persone, che su due mila abitanti vale una percentuale non da poco, soprattutto se collegata ai 220 casi circa sui poco meno di 27 mila abitanti della città di Chivasso.
In paese tutti sanno, ma quasi nessuno è disposto a parlare a viso aperto: nell’elenco dei positivi ci sono parenti, amici, vicini di casa, e anche solo una mezza frase potrebbe incrinare rapporti vecchi di generazioni.
Tutto è iniziato domenica 14 febbraio, quando, come da tradizione, le maschere carnevalesche hanno partecipato alla Santa Messa, accompagnate dai gruppi degli ex Conti e delle ex Contesse, con tanto di accompagnamento musicale.
Dopo la funzione, in teoria, tutti a casa propria. In teoria, però.
Nella pratica, infatti, «qualcuno» si sarebbe dato appuntamento a pranzo in un ristorante della zona, e a nulla sarebbe valso l’invito di «non alzarsi» dai tavoli da quattro appositamente preparati nel rispetto della normativa.
E dopo il pranzo, sempre «qualcuno» avrebbe organizzato cene, aperitivi, altri pranzi e fagiolate, perché «A Castelrosso non è Carnevale se non si mangia».

Un caos

Il risultato è stato uno solo: un boom di contagi con casi anche gravi, uomini e donne che hanno dovuto essere ricoverati in ospedale a Chivasso.
Come se non bastasse, qualcuno ha anche pensato bene di violare la quarantena, facendo le spese al mercato del lunedì o fermandosi per un caffè (da asporto) in piazza Assunta.

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