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Boom di furti di cibo: «O pago il mutuo o pago la spesa»

Intanto Chivasso fa i conti con la microcriminalità: «Rubano in strada, ma la Polizia Locale fa solo multe»

Boom di furti di cibo: «O pago il mutuo o pago la spesa»
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«Se avessi i soldi, non avrei rubato: o pago la spesa, o pago il mutuo». Siamo in un supermercato di Chivasso (non importa quale, perché episodi simili si stanno verificando un po’ ovunque nelle ultime settimane) e questa è la risposta data da un padre di famiglia al responsabile della struttura che gli aveva proposto, in cambio di una soluzione «bonaria» della vicenda (ovvero senza mettere in mezzo denunce e Carabinieri), di pagare la spesa.

«O pago il mutuo o pago la spesa»

Una frase, «O pago la spesa, o pago il mutuo» che ha iniziato a risuonare tra gli scaffali del supermercato, anche perché chi l’ha pronunciata era davvero una persona al di sopra di ogni sospetto. Un cliente abituale, uno di quelli che riempie il carrello accompagnato da moglie e figli.
Stando alle informazioni raccolte, l’uomo non avrebbe rubato beni di lusso o superflui (come alcolici), ma prodotti che sarebbero stati da lì a poco messi in tavola.
E senza soldi per pagarli, l’intervento delle «autorità» è stato inevitabile.
Anche se i «taccheggi», riusciti o tentati, sono all’ordine del giorno nella maggior parte dei negozi, chi lavora nei piccoli e grandi supermercati cittadini è concorde nel confermare come negli ultimi tempi la situazione sia peggiorata anche se diventa difficile capire il perché. Il fenomeno non dovrebbe essere nemmeno collegato alla chiusura del centro di distribuzione del Banco Alimentare presso i locali della Croce Rossa, dato che gli assistiti sono stati presi in carico dagli altri enti che operano in città in seno alla Caritas. Caritas che in effetti ha registrato nuovi casi: «Negli ultimi mesi, su dieci colloqui sei sono nuovi». Da segnalare anche come a livello regionale il Banco Alimentare abbia dimezzato gli approvvigionamenti.
Impossibile, poi, non notare come questo «boom» sia legato alla chiusura delle scuole e alla conseguente fine dei pasti in mensa. L’aumento dei costi settimanali ha spinto molte famiglie a fare a meno dei centri estivi (con due figli occorre investire quasi uno stipendio), e quindi oltre alla cena in tavola deve essere messo anche il pranzo con il conseguente raddoppio (o quasi) dei costi.

Allarme sicurezza

Intanto nemmeno con l’avvicinarsi dell’estate sembra allontanarsi lo spettro della microcriminalità nel territorio cittadino.
«Lunedì - ha raccontato Monica sui social - mi è stata rubata la borsa con tutti i miei effetti personali alla casetta dell’acqua di via Blatta. Non chiedo nulla a nessuno, solo di fare molta attenzione quando si cammina per strada. Chivasso è diventata un luogo di crimine, il sindaco e la giunta comunale non tutelano noi cittadini: lo dimostra il fatto che dopo tutti i post sui furti letti nelle ultime settimane non si è fatto nulla...».
Numerosi i commenti al post, compreso quello di chi ha sollevato un altro tema decisamente caldo nelle ultime settimane: «La Polizia Locale gira solo per fare multe». A seguire le segnalazioni (ormai solite) sulla sicurezza nella zona della stazione ferroviaria (scarsamente percepita), e sul fatto che Chivasso sia diventando «Terra di nessuno».
Tornando alla Polizia Locale, è dalla scorsa settimana la notizia del blitz effettuato in viale Vittorio Veneto, con decine di verbali per il non rispetto del disco orario. Per carità, nessuno vuole sostenere che le norme non debbano essere rispettate, ma la gestione della sosta sembra essere diventata, per Palazzo Santa Chiara, un sistema eccellente per fare cassa: i parcheggi «liberi» (non a pagamento o con appunto un limite di tempo) sono diventati sempre meno, e tutti vengono battuti quotidianamente da agenti che, agli occhi dei cittadini, cercano solo multe.

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