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Bottiglie e vetri rotti invadono la spiaggia di Orco

La segnalazione arriva da Stefano Volpe, frequentatore di quell’area immersa nel verde

Bottiglie e vetri rotti invadono la spiaggia di Orco
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Che ci siano rifiuti abbandonati lungo l’Orco è una costante di ogni estate. Ma, questa volta si è andati oltre.

Bottiglie e vetri rotti invadono la spiaggia di Orco

Le sponde di questo torrente si sono trasformate in una discarica a cielo aperto di bottiglie di vetro e, per di più, rotte. Un gesto che rasenta il puro vandalismo. A confermarlo sono numerosi cittadini che frequentano questa zona, un percorso che viene utilizzato quotidianamente non solo dagli amanti del jogging, ma anche da famiglie con bambini, bagnanti e persone che portano a spasso i cani. A lanciare l’allarme è Stefano Volpe. «Vado sovente al fiume con i cavalli del mio maneggio, a volte lo guado anche- riferisce Stefano - Mi fermo poi a fare meditazione sulle bellissime sponde dell’Orco, facendovi il bagno in ogni periodo dell’anno, anche d’inverno. Questo per dire che conosco questi stupendi luoghi di Montanaro che d’inverno, per fortuna, sono puliti. I problemi insorgono invece d’estate. Quest’anno, oltre ai soliti rifiuti abbandonati a Ferragosto, ho trovato numerose bottiglie di birra ed, oltretutto, rotte. Ci sono pezzi di vetro non solo a terra ma anche dentro il torrente. Non è difficile immaginare che chi ha lasciato questi vetri lo ha fatto intenzionalmente per fare del male alla gente. Grande è l’inciviltà di queste persone che abitualmente, dopo avere bevuto, lanciano le bottiglie vuote, provocando la rottura delle stesse in tanti pezzi di vetro taglienti, sparsi tra l’erba. Si tratta di un gesto preoccupante. Ho cercato allora di raccoglierle, però non è bastato. C’è chi si «diverte» a ripetere questi comportamenti sbagliati che nuocciono non solo all’ambiente ma pure alla collettività. Insomma, se qualcuno si taglia con questi vetri facendosi male, può finire al Pronto Soccorso. Mi è capitato poi di trovare resti di barbecue, piatti o bicchieri in plastica, addirittura bruciati, che vengono appesi agli alberi, in segno di dispetto. La natura va rispettata non disprezzata. Ma come si fa ad andare a trascorrere qualche ora in un luogo così bello e non lasciarlo come lo si è trovato? E’ una vergogna». Si tratta di un problema di non facile soluzione ma non impossibile. «Si può sensibilizzare la gente al problema- conclude Stefano - Si possono intensificare i controlli, tenere d’occhio questi boschi affinchè non si ripetano tali gesti. Ci si può unire per andare a raccogliere questi rifiuti in modo da scongiurare maggior degrado. Si sa che i rifiuti attirano altri rifiuti. Quando ci sono alcuni sacchetti in un determinato posto, di lì a poco, quello spazio è destinato a diventare una discarica abusiva a cielo aperto».

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