Buon cammino Damiano, amico fragile
Tanti i ricordi e i messaggi di cordoglio per il giornale chivassese. In sua memoria, donazioni al progetto "Fili di speranza"

Ci sono notizie che non si vorrebbero mai scrivere, mai leggere. Tra queste la morte di un ragazzo, figlio, fratello, una scomparsa tragica e improvvisa.
Buon cammino Damiano, amico fragile
Era il tardo pomeriggio del 6 luglio quando si è diffusa la voce che la vittima del terribile incidente avvenuto nella notte tra sabato e domenica in una stazione di servizio di San Maurizio Canavese fosse Damiano Debernardi, 28 anni, figlio di Fabrizio, storico esponente della sinistra chivassese ed assessore nella Giunta guidata dal sindaco Claudio Castello, e di Chiara Fluttero, insegnante alla «Mazzucchelli» e molto attiva in ambito parrocchiale.
Notizie frammentante, senza conferme, conferme poi arrivate solo nella giornata di lunedì. A nulla erano valsi i soccorsi, chiamati da automobilisti di passaggio, telefonate al 112 che hanno portato in via Fatebenefratelli ambulanze e squadre dei Vigili del Fuoco. Tutto inutile.
I ricordi e i messaggi di cordoglio
Fanno riflettere, sul gruppo Facebook di Sinistra Ecologista Chivasso, le parole di Tullio Rapone: «Fabrizio e Chiara, un abbraccio grande quanto il mondo!
Anche se sapete che più di tanto questo abbraccio non potrà fare. Perché quando si perde un figlio è il mondo che ti crolla addosso. E allora si resta increduli, costretti a riflettere su tutta la nostra impotenza. Tutta la nostra debolezza.
Sapevamo che dopo il lockdown le cose erano peggiorate, perché malinconia e tristezza si sono diffuse a macchia d’olio ovunque. Ma pensi sempre che chi ha deciso di farla finita sia qualcuno lontano da te, come le guerre. Poi, invece, è qualcuno che conoscevi o vicino al tuo esistere. Non è più il carcerato lontano, non è più la delusione d’amore di qualche poveretto. E’ anche altro. Ti chiedi, allora, possibile che non me ne sia mai accorto? Cosa potevo fare io? Discutevo, casualmente, con un responsabile dei Carabinieri di zona. Mi diceva che ci sono periodi ben precisi in cui i soggetti più fragili sono a rischio e in cui dovremmo tenere le antenne ben ritte. L’inizio dell’estate e l’inizio dell’autunno. Leggevo del numero dei suicidi fra i religiosi negli ultimi anni. Poi quelli fra le forze dell’ordine. Ma il numero più alto è fra gli anziani soli. Spesso non fanno nemmeno più notizia se hanno deciso, un giorno, di farla finita. Non vale nemmeno la pena di una riga nella pagina della cronaca. Molti di meno fra i giovani, ma, quando succede, è una spina che ti resta conficcata in eterno nel cuore.
Lottiamo da sempre per la difesa del sistema sanitario, ma, quando si parla di Pronto Soccorso carenti, pensiamo quasi sempre alla malattia fisica. Quanti di noi pensano anche al disagio psicologico? Sicuramente meno. Sempre tutti pronti ad ascoltarti per qualsiasi mal di pancia tu abbia, ma se sei depresso la disponibilità altrui è sempre minore. E dallo Stato solo briciole.
Carissimi Fabrizio e Chiara, avete fatto tutto il possibile e anche l’ impossibile. Oggi ci stringiamo intorno a voi ribadendo il nostro impegno per un diritto alla Salute che sarà sempre in cima ai nostri obiettivi. Perché non resti solo un sogno».
«Cari Fabrizio e Chiara - le parole del Gruppo LiberaMente Democratici - per noi è difficile in questo triste giorno, non rivolgerci a entrambi. Tutto il gruppo LiberaMente Democratici, alcuni dei quali vi conoscono da decenni, si unisce al dolore che ha travolto le vostre vite.
Conoscendo la vostra fede, possa Dio governare il vostro dolore, affinché i momenti belli del passato vissuti con vostro figlio, diventino una luce che vi accompagnerà ogni giorno. La speranza possa vincere sulla disperazione e darvi la forza per proseguire nel vostro cammino, con la fiducia che non sarete mai soli».
Così le Acli di Chivasso: «Un dramma silenzioso ha lasciato sgomenta la comunità Chivassese. l’amico Damiano ci ha lasciati con un gesto estremo. Ai genitori Fabrizio e Chiara e al fratello Carlo le nostre vivissime condoglianze. La nostra vicinanza in questo triste momento la cogliamo nella riflessione di Fra Carlo.
“All’improvviso il nostro Amico fragile Damiano ha abbandonato la nave, su cui viaggiava, per il mare aperto. E ci hai lasciato con una serie di interrogativi: Si può vivere una vita crocifissi? Come può un giovane sognatore accettare di abitare in questa valle di lacrime? Dove è finita la speranza in questo mondo nichilista, che la uccide? E tu, contestatore radicale di ogni convenzione sociale, hai cercato a tentoni un’altra strada.
Approderai in una Terra Promessa, perché quello che porti nel cuore si realizza. La vera speranza non muore mai.
Buon cammino, Amico fragile. E salutaci chi incontrerai per la strada, perché la vita non è stata mai nelle nostre mani.
Questo mi permetto di ricordarti”».
Beneficenza in sua memoria