Caccia all’insospettabile truffatrice di bar e negozi
Elegante e curata, da settimane è l’incubo dei commercianti di Chivasso e Brandizzo
C’è un filo rosso, nemmeno troppo sottile, che da qualche settimana unisce i commercianti di Chivasso e Brandizzo.
Caccia all’insospettabile truffatrice di bar e negozi
Si tratta di una donna sulla settantina, definita da tutti elegante e distinta (con tanto di pelliccia d’ordinanza) che da presunta cliente si è trasformata nell’incubo di chiunque abbia un’attività, che sia un bar, una boutique e un salone da acconciature.
Il suo modus operandi, seppur declinato a seconda del tipo di esercizio commerciale, è sempre lo stesso: entra, sommerge di richieste la titolare o la commessa di turno e poi se ne va o senza pagare la merce o facendosi dare il resto di banconote mai spese.
A Chivasso ad essere colpito, dal periodo natalizio ad oggi, è stato l’asse di via Torino, con «divagazioni» nel primo tratto di corso Galileo Ferraris.
Elegante e curata, da settimane è l’incubo dei commercianti di Chivasso e Brandizzo
Iniziando dai bar, dal primo si sarebbe fatta riempire il baule dell’auto di dolci e salatini per un rinfresco da 200 euro, ovviamente mai pagati, mentre in una seconda caffetteria si sarebbe «accontentata» (oltre che della abbondante colazione a sbafo) del resto di una banconota «pesante» rimasta saldamente nelle sue mani.
Da una parrucchiera, dopo la piega la donna avrebbe iniziato a chiedere informazioni su una piastra per capelli e prodotti per un totale di alcune centinaia di euro, spiegando poi che sarebbe passata una nipote, successivamente, a saldare il debito.
Al no della titolare, sarebbe uscita dal salone riuscendo però ad arraffare un borsello contenente alcune decine di euro in monete.
Ancora diverso il raggiro ai danni della titolare di un negozio di abbigliamento di via Torino: dopo essersi fatta impacchettare una serie di capi, al momento di pagare (sempre dicendo che la merce l’avrebbe ritirata successivamente) sarebbe riuscita a intascare il resto senza spendere un centesimo.
In un altro caso praticamente identico, la commerciante sarebbe riuscita ad evitare la truffa chiedendo di pagare al ritiro dei pacchi regalo. Ovviamente non ha più visto nessuno, e anche in questo caso si trattava di una «bella signora» impellicciata e fresca di tinta e manicure. Quasi tutti i tentativi di truffa sono stati raccontati nelle chat dei commercianti, sempre più diffidenti verso i clienti mai visti. Ma tra Natale e saldi, è molto probabile che la soglia dei negozi venga attraversata da «volti nuovi», il che rende ancor più difficile il lavoro di imprenditori che già devono fare i salti mortali tra affitti e tasse da pagare.