Bardassano

Cadavere carbonizzato, i drammatici precedenti

Gli omicidi irrisolti dei cugini Femia.

Cadavere carbonizzato, i drammatici precedenti
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Cadavere carbonizzato, un drammatico precedente sempre a Bardassano.

Cadavere carbonizzato, un drammatico precedente

Se i carabinieri in queste ore stanno lavorando per risolvere il giallo del cadavere carbonizzato trovato in una vigna di Bardassano, c'è un identico, drammatico precedente che risale al febbraio del 2007.

Il caso Femia

Nella notte tra il 3 e il 4 febbraio del 2007, infatti, il corpo di Rocco Femia era stato dato alle fiamme in una piazzola lungo la vecchia strada per Bardassano.

Originario di Gioiosa Jonica, dove sembra aver vissuto fino al dicembre del 2004, Femia era poi improvvisamente arrivato in Piemonte, vivendo tra Gassino e Chivasso, dove vive una sorella.

Nel perché di questo improvviso trasferimento si nasconde forse il movente dell'omicidio: nel suo passato solo una condanna a otto mesi per concorso in furto, datata 1976, troppo poco per spingere qualcuno a crivellare il suo corpo e a distruggerlo arrivando ad usare, per alimentare le fiamme, vecchi copertoni. Non volevano che di lui restasse più nulla, e ci sono quasi riusciti. Gli inquirenti lo avevano identificato grazie ad un frammento di tatuaggio.

Ad oggi, il delitto è ancora irrisolto.

Un secondo delitto irrisolto

Sempre sfogliando le pagine di cronaca si arriva all'omicidio, anch'esso irrisolto, di Giuseppe Femia (cugino di Rocco): nel dicembre del 2008 qualcuno lo aveva ucciso, spaccandogli il cranio.

Calabrese, dal maggio di quello stesso anno era domiciliato in località Val Valpallera, al civico 49, in un cascinale che ospita un altro paio di alloggetti; zona difficile da raggiungere, se non si è del luogo, percorrendo la strada che da Gassino porta a Sciolze, provinciale poi da abbandonare per immergersi in quella conca dove Giuseppe Femia da Gioisa Jonica, 1200 chilometri verso il profondo Sud d'Italia, si era trasferito.

Era stato ritrovato in posizione supina, in cucina, con la testa rotta, e coperto con due giubbotti.

 

 

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